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ITALIABracciante morta di fatica, sei arresti

23.02.17 - 11:21
In manette sono finiti anche tre dipendenti di un'agenzia di lavoro interinale
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Bracciante morta di fatica, sei arresti
In manette sono finiti anche tre dipendenti di un'agenzia di lavoro interinale

TRANI - Sei persone sono state arrestate la scorsa notte nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Paola Clemente, la bracciante agricola morta di fatica il 13 luglio 2015 ad Andria, in Puglia.

Gli inquirenti hanno accertato che una moderna versione del fenomeno del caporalato viene messa in atto tramite agenzie di lavoro interinali. «La realtà documentale» si legge sul Corriere della Sera, che cita i documenti dell'inchiesta «era quella della sottoscrizione di contratti stipulati dall’agenzia di lavoro interinale con i braccianti per la loro assunzione e con le aziende agricole utilizzatrici per la allocazione della forza lavoro reclutata con relativa emissione di buste paga che registravano la corresponsione di una retribuzione conforme a quanto previsto dalla contrattazione collettiva».

Nel corso di varie perquisizioni compiute nel settembre di due anni fa sono state recuperate agende o calendari sui quali i braccianti segnavano le ore effettivamente lavorate. Tramite vari confronti è emersa la pratica abituale di sotto-pagare i lavoratori, che non ricevevano poi le indennità previste dalla legge.

In carcere sono finiti tre dipendenti di un'agenzia di lavoro interinale, una donna incaricata di sorvegliare le braccianti durante il lavoro e il titolare della ditta che trasportava le braccianti sui campi. La moglie dell'uomo è ai domiciliari: percepiva indebitamente vari contributi pubblici. La pena massima per questo genere di reato è di otto anni.

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