Almeno tre attacchi a Les Ulis. Anche in altre aree la rabbia per il caso di Théo non si placa
PARIGI - Un'altra notte difficile nella banlieue parigina: ieri notte è stato attaccato il commissariato di Les Ulis, comune che si trova a 24 chilometri a sud-ovest di Parigi, con lanci di molotov e sassi sull'edificio e tre macchine della polizia danneggiate, riporta il sito del quotidiano Le Parisien, e altri incidenti si sono verificati in altre zone.
Sarebbero stati almeno tre gli attacchi nella notte a Les Ulis da parte di una ventina di persone. Il primo sarebbe iniziato con un lancio di oggetti su una macchina della polizia che era di pattuglia e che avrebbe costretto gli agenti a rifugiarsi all'interno del commissariato: non è la prima volta che questo commissariato è preso di mira, l'ultima volta era successo nel luglio 2015.
Altri incidenti si sono verificati ad Argenteuil ieri sera, il giorno dopo la manifestazione organizzata per Théo: l'autista di un autobus è stato ferito. 11 persone sono state fermate. Nel dipartimento di Seine-Saint-Denis sono state fermate 10 persone. Notti di tensione anche nel dipartimento delle Yvelines altri incidenti con macchine e cassonetti incendiati.
Nel video, gli incidenti di Argenteuil:
La condanna del ministro degli interni - «Condanno tutte le violenze, mi appello alla calma e al rispetto dei poliziotti»: lo ha detto il ministro francese dell'Interno, Bruno Le Roux, dopo una nuova notte di violenze urbane nelle banlieue di Parigi.
Le Roux ha parlato «di casseurs che non hanno nulla a che vedere con le manifestazioni» per Théo, il ragazzo di 22 anni violentemente aggredito e, secondo l'accusa, stuprato con un manganello dalla polizia a Aulnay-sous-Bois.
«Sarò inflessibile con la polizia e i gendarmi che non fanno bene il proprio lavoro ma sarò implacabile con chi spacca le nostre strade e i nostri quartieri», ha continuato il ministro chiedendo a tutti di dar prova di «calma» e «serenità»: «bisogna avere fiducia nella giustizia».
E ancora: «La giustizia deciderà, ha tutti gli elementi a disposizione, non ci saranno pressioni». Dopo il fermo di Théo quattro agenti sono indagati, di cui tre per violenze di gruppo e uno per stupro.
Secondo un primo rapporto dell'Igpn - l'Ispettorato di polizia - la ferita inferta al retto del ragazzo è stato solo «accidentale», un'osservazione che ha contribuito ad accendere ulteriormente la rabbia delle banlieue. Ma l'ultima parola spetta comunque ai giudici.