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ITALIAAll’Hotel Rigopiano si scava in profondità

24.01.17 - 06:25
Condizioni ostiche per i soccorritori. E aumenta il rischio valanghe
All’Hotel Rigopiano si scava in profondità
Condizioni ostiche per i soccorritori. E aumenta il rischio valanghe

MILANO - Sono rientrate ieri dal Centro Italia, dopo cinque giorni, le prime squadre di tecnici del CNSAS Lombardo (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) e altre sono pronte a partire nella giornata di oggi. Andranno ad aggiungersi a tutti i soccorritori coordinati dal Dipartimento di Protezione Civile, impegnati nelle aree dell'emergenza.

All’Hotel Rigopiano, intanto, si scava in profondità per raggiungere le parti più interne della struttura: le squadre del CNSAS utilizzano sonde e rilevatori RECCO nell’area in cui sono state trovate le auto. Con altri mezzi, benne e pale meccaniche, si tracciano linee di scavo più rapide. È a disposizione anche una sonda a vapore, impiegata di solito nell’esplorazione profonda di crepacci alpini.

Aumenta il rischio valanghe - Il CNSAS è presente anche per garantire la sicurezza nello scenario delle operazioni: in questi giorni il rischio di valanghe ha raggiunto il livello 4, solo un grado al di sotto del limite massimo. La situazione è comunque monitorata costantemente e tutti i soccorritori presenti sono dotati di apparecchi di ricerca in valanga Artva.

Condizioni ostiche - «Abbiamo trovato una condizione molto difficile, con tante frazioni isolate, anche a notevole distanza dal centro principale, abitate per lo più da persone anziane», sottolinea il Presidente del CNSAS Lombardo, Damiano Carrara, rientrato ieri da Montorio al Vomano (TE). «Comunicazioni estremamente difficili anche con le radio, che hanno reso particolarmente impegnativo coordinare i movimenti delle squadre sul territorio. Squadre costrette a muoversi con sci e ciaspole in oltre due metri di neve fresca in un'area a rischio valanghe. Con il prezioso supporto di quad cingolati e delle motoslitte messe a disposizione dalla FMI (Federazione motociclistica italiana), siamo comunque riusciti a raggiungere e rifornire di viveri, carburante e medicinali tutte le famiglie che non hanno voluto lasciare la loro casa e a portare a valle quanti dovevano essere evacuati: il loro sorriso ci ha ripagato di ogni fatica».

Numerose avversità - «Una situazione devastante, con una serie di complicanze da tempesta perfetta - ribadisce Gianni Gamba, vice Delegato della VI Orobica e Coordinatore di ricerca - ma la caparbietà e la tenacia dei soccorritori, sotto la pioggia, la neve e con il freddo, hanno permesso di lavorare senza sosta tra numerose avversità. I tecnici del CNSAS hanno messo a disposizione anche le loro competenze personali e professionali, abbiamo al nostro interno ingegneri, architetti, medici e molte altre figure che si sono rivelate di grande aiuto. La collaborazione con le altre forze è stata impeccabile».

Il terzo gruppo, composto da cinque squadre di tecnici appartenenti alle Delegazioni regionali, V Bresciana, VI Orobica, VII Valtellina - Valchiavenna, XIX Lariana, IX Speleologica, raggiungerà il COC (Centro operativo comunale) di Penne (TE) mercoledì mattina.

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