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Il ragazzino era in contatto con il 17enne di origini albanesi arrestato venerdì sera a Vienna
VIENNA - Il 17enne austriaco di origini albanese arrestato venerdì sera a Vienna perché sospettato di preparare un attentato nella metropolitana, ha avuto «intensi contatti» con un ragazzo 14enne, che è stato ascoltato dalle autorità assieme ai suoi genitori.
Lo ha reso noto il direttore della sicurezza pubblica di Vienna, Konrad Kogler, come riportato dall'agenzia Apa.
Per un altro contatto del 17enne, un giovane di 21 anni arrestato sabato sera in Germania nella cittadina di Neuss, in Nordreno-Vestfalia, la procura di Düsseldorf «ha finora escluso la preparazione imminente di un attentato», «forse contro l'esercito tedesco», ma le indagini sono ancora in corso.
I due casi sono collegati, perché il 21enne arrestato in Germania ha ammesso di conoscere il 17enne austriaco e che questi gli aveva fatto visita per due settimane alla fine dello scorso dicembre. Ma ha negato di avere mai avuto a che fare con l'Isis. La procura di Düsseldorf, confermando che nella perquisizione non sono state trovate armi né esplosivo, ha aggiunto che la valutazione del materiale sequestrato, fra cui computer e cellulari, è comunque ancora in corso.
Nel frattempo le indagini proseguono anche a Vienna per cercare di capire quali e quanto avanzati fossero i piani di attentato alla metropolitana viennese del 17enne austriaco-albanese, e se sia immaginabile un retroterra islamico.
L'agenzia Apa riporta che il direttore della sicurezza pubblica di Vienna, Konrad Kogler, ha riferito di stretti contatti tra il giovane arrestato e «un ragazzo di 14 anni»: «I due hanno avuto contatti intensi fra di loro», ha detto Kogler. Le autorità hanno condotto un primo interrogatorio del 14enne, alla presenza dei suoi genitori.
L'Apa nota come «sia la prima volta in Austria che un 14enne, praticamente un ragazzino, sia stato individuato nel contesto di un possibile attentato».
