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Dopo un lungo interrogatorio, L.M. ha ammesso di avere sgozzato la moglie. La figlia era in vacanza in Svizzera al momento della tragedia
MILANO - Infine ha confessato. Dopo un interrogatorio durato quasi fino all’alba e dopo essersi contraddetto diverse volte, il 53enne sospettato di avere sgozzato la moglie di 50 anni in un appartamento di Lorenteggio, nel sudest di Milano, ha ammesso le proprie responsabilità.
Domenica pomeriggio l’uomo, L.M., aveva chiamato il 112, il numero di emergenza, dicendo di aver trovato R.B. morta dopo essere tornato a casa da una passeggiata: «La porta era aperta. Mia moglie è stata sgozzata», avrebbe spiegato all’operatore come riporta il corriere.it. La sua versione dei fatti ha però presto insospettito gli inquirenti che, dopo un interrogatorio che si è protratto fino alle 4 di questa mattina, sono appunto riusciti a estorcergli una confessione. L.M. ha anche indicato la posizione dell’arma del delitto, un coltello ritrovato in un tombino, e fatto ritrovare dei vestiti sporchi di sangue che aveva nascosto.
Il 53enne, disoccupato ed ex guardia giurata, aveva un precedente per oltraggio e resistenza. Come raccontato da alcuni vicini a Rai News 24, si trattava di un uomo scontroso e «particolare»: «Gli ho detto buongiorno una volta, gliel’ho detto la seconda, ma lui non rispondeva e quindi gli ho tolto il saluto», ha indicato una abitante del palazzo di via Coronelli 11. Qui L.M. aveva lavorato per anni come custode. R.B. era invece impiegata all’INPS, l’Istituto nazionale della previdenza sociale. Altri vicini assicurano al corriere.it che dal loro appartamento di sentivano spesso arrivare grida e litigi.
La figlia della coppia, V., di 24 anni, si trovava in vacanza in Svizzera con il fidanzato al momento della tragedia. Il loro matrimonio sarebbe fissato per il 2 febbraio prossimo.
