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LIVE: Ucciso il killer di Berlino. Arrivava dalla Francia. La Moschea ringrazia
Era stato fermato solo per un controllo. Il ministro italiano: «Siamo orgogliosi»

MILANO - Il killer di Berlino è stato ucciso. A Milano. Sembrano certi gli inquirenti dopo quanto accaduto nel milanese, in piazza I Maggio a Sesto San Giovanni.

Nel piazzale della stazione, alle tre di notte, un uomo tra i 20 e i 30 anni, probabilmente nordafricano, viene fermato dalla polizia. L'uomo è a piedi, viene bloccato solo per un controllo.

Alla richiesta dei documenti, però, l'individuo ha una reazione inaspettata, si arrabbia, ha uno scatto fulmineo. Dallo zaino estrae una pistola e urla «Agenti bastardi». Quindi spara. Uno degli agenti finisce a terra, ferito ad una spalla. L'autore del gesto sconsiderato tenta la fuga, ma i poliziotti aprono il fuoco e lo uccidono.

Addosso non aveva documenti. L'identificazione di Amri è arrivata sia dai tratti somatici sia dalla comparazione delle impronte. È quanto apprende l'ANSA da fonti dell'antiterrorismo milanese.

22:09

Le vittime: sei donne e sei uomini - Secondo lo "Spiegel Online" le vittime sono state tutte identificate: sono sei uomini e sei donne. Per quanto riguarda le nazionalità straniere sono tristemente entrate nella lista una donna italiana, una della Repubblica Ceca, una di Israele e l’autista del camion polacco. Le altre persone che hanno perso la vita sono tedesche.

21:56

La città di Roma vieta l'ingresso dei camion  - La città di Roma vieta l'ingresso dei camion nel centro della città durante i giorni di festa fino al 6 gennaio. 

20:42

S'indaga sul viaggio di Amri - Potrebbe non avere preso un solo treno per raggiungere dalla Francia Torino, da dove ha poi proseguito per la Lombardia, Anis Amri, il killer accusato della strage di Berlino e ucciso la scorsa notte in un conflitto a fuoco con la polizia nel milanese.

È questa l'ipotesi al vaglio degli inquirenti che stanno ricostruendo il viaggio del terrorista.

Quello che è certo, al momento, è che l'uomo è arrivato intorno alle 20.30 alla stazione di Torino Porta Nuova, e non Porta Susa come sembrava in un primo momento, ed è poi ripartito per Milano dopo quasi tre ore a bordo di un treno regionale.

 

Al vaglio degli investigatori della Divisione investigazioni generali e operazioni speciali (Digos) del capoluogo piemontese ci sono ora le immagini delle telecamere di sicurezza della stazione subalpina, anche se sembra che sotto la Mole l'uomo ci sia stato soltanto di passaggio.

19:28

Ritrovato lo smartphone di Amri - Dopo il portafoglio, nel tir della strage è stato ritrovato anche lo smartphone di Amri, un modello della Htc. Lo scrive Spiegel citando fonti della sicurezza. «L'analisi dello smartphone è in corso» aggiunge il settimanale, che sottolinea come il ritrovamento dello smartphone e del portafoglio con il documento che ha indirizzato gli inquirenti sulla giusta pista sia avvenuto in ritardo, il giorno dopo l'attentato.

Abbiamo lavorato secondo il principio «accuratezza prima della velocità», ha detto il capo della polizia di Berlino, «ci sono standard ai quali ci atteniamo».

18:16

Il video testamento di Amri è girato nella capitale tedesca - È stato girato a Berlino, nel quartiere di Moabit, il video in cui Anis Amri rivendica la sua affiliazione all'Isis e invita i "fratelli" a colpire l'Europa. Le immagini, evidenziano i media tedeschi, mostrano sullo sfondo il ponte pedonale di NordHafen, (porto del nord, ndr) su un canale del fiume Sprea. Nelle vicinanze sono situati un ospedale dell'esercito e diversi ministeri.

 

17:23

La Moschea di Sesto San Giovanni ringrazia - «Grazie alle forze dell'ordine che hanno fermato quel criminale che poteva colpire ancora ogni cittadino, anche noi». Il presidente del centro di cultura islamica 'Moschea' di Sesto San Giovanni (Milano), Gueddouda Boubakeur così ha commentato l'uccisione di Anis Amri, il tunisino sospettato dell'attentato di Berlino, da parte della Polizia la notte scorsa a Sesto San Giovanni.

17:21

Gli 007 marocchini avvisarono i tedeschi dei piani di Amri - I servizi segreti marocchini (Dst) «hanno trasmesso un'informativa ai colleghi tedeschi del Bnd il 19 settembre scorso, nella quale mettevano in guardia ufficialmente sulla radicalizzazione di Anis Amri». Lo scrive Mondafrique, portale di notizie dal Nord Africa, citando «fonti qualificate dei servizi occidentali».

Amri si «preparava a entrare in azione», scrivono i 007 marocchini anche in una seconda informativa dell'11 ottobre. «È stato in contatto con un russo e un altro marocchino dell'Isis a Dortmund».

17:07

Merkel chiama il presidente tunisino - Telefonata tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente della Repubblica tunisino Beji Caid Essebsi. Lo riferisce un comunicato della presidenza tunisina che precisa come il capo dello Stato di Tunisi abbia ribadito alla Merkel «la viva condanna della Tunisia del vile attentato terroristico di Berlino che ha causato numerose vittime innocenti, e chiesto alle autorità dei due Paesi una maggiore cooperazione al fine di lottare contro il flagello del terrorismo».

Il premier tunisino si recherà in Germania all'inizio del 2017, mentre la Merkel ha in programma una visita in Tunisia nel corso del primo trimestre dell'anno prossimo.

17:01

Francia, 2.400 chiese sotto protezione per Natale - In Francia circa 2.400 chiese ed edifici religiosi sono stati piazzati sotto sorveglianza per Natale: è quanto riferisce il ministero dell'Interno di Parigi ribadendo che questo fine settimana oltre 91.000 tra poliziotti, gendarmi e militari saranno mobilitati sul territorio nazionale.

16:58

Profili oscurati - I profili Facebook di Luca Scatà e Cristian Movio, gli agenti di polizia che la scorsa notte a Sesto San Giovanni hanno fermato il killer di Berlino, sono stati oscurati: è il questore di Milano Antonio De Iesu a renderlo noto spiegando che «abbiamo il dovere di tutelare l'immagine dei nostri agenti, abbiamo detto ai ragazzi di evitare, di non farsi prendere dall'emotività nel loro interesse, è opportuno che non lo facciano, stiamo parlando di una dimensione che non è la criminalità ma il terrorismo internazionale e c'è un problema di prevenzione».

16:37

Le Pen: «Seppellire Schengen» - È tempo di «seppellire il mito» della «libera circolazione totale» nell'area Schengen: lo dice la leader del Front National, Marine Le Pen, dopo l'uccisione a Milano di Anis Amri, il sospetto terrorista dell'attentato di Berlino.

In una nota Marine Le Pen ribadisce «l'impegno a restituire alla Francia il pieno controllo della propria sovranità e delle proprie frontiere». E quindi «porre fine agli accordi di Schengen. Il mito della libera circolazione totale in Europa, invocata dai miei avversari nelle elezioni (presidenziali del 2017, ndr.) va definitivamente seppellito. Ne va della nostra sicurezza».

La leader del Front National ricorda quindi che l'autore della strage di Berlino «è stato abbattuto oggi a Milano, in Italia. Informazioni precisano che arrivasse in treno dalla Francia. Questa fuga tra minimo due o tre Paesi è sintomatica della catastrofe totale per la sicurezza che rappresenta lo spazio Schengen». Schierata contro la libera circolazione anche la nipote Marion-Maréchal Le Pen. Amri, «arrivato a Lampedusa, jihadista a Berlino, neutralizzato a Milano, passato per la Francia...fermiamo il 'terrorismo senza frontiere' di Schengen», scrive in un tweet.

16:29

Farage: «Schengen è un rischio va abolito» - Il caso di Anis Amri «dimostra che l'accordo di Schengen è un rischio per la sicurezza pubblica e va abolito eliminando la possibilità di muoversi senza controlli ai confini in 26 Paesi Ue». Lo ha detto l'ex leader dell'Ukip Nigel Farage commentando l'uccisione in Italia del killer di Berlino che era riuscito a sfuggire alle autorità tedesche.

16:28

Afd da +2,5% in una settimana al 15,5% - L'attentato terroristico a Berlino fa volare i consensi per i populisti di destra di Afd che, secondo un sondaggio Insa della Bild, se si votasse oggi otterrebbe il 15,5%, massimo storico come a fine settembre. È il 2,5% in più della scorsa settimana. Cede l'1,5% e cala al 31,5 la Cdu-Csu guidata da Angela Merkel.

16:28

Wilders: «Ora chiudere le frontiere» - «Così, Anis Amri è entrato in Ue come richiedente asilo, ha compiuto un attentato in Germania ed è andato in Italia. Chiudere le nostre frontiere è una cattiva idea?»: così il leader xenofobo e ultranazionalista olandese favorito alle prossime politiche, Geert Wilders, con un tweet rivolto al premier olandese Mark Rutte.

16:11

Accelerare i rimpatri - In un colloquio telefonico, Angela Merkel ha detto al presidente della Tunisia Beji Caid Essebsi che «i procedimenti di rimpatrio dei tunisini che non hanno diritto di restare in Germania devono essere accelerati e che il numero degli espulsi deve aumentare chiaramente». Lo ha riferito la cancelliera nel corso della sua dichiarazione a Berlino sul caso Anis Amri.

16:10

«Quello nel video non è lui» - Non è Anis Amri la persona ritratta davanti a una moschea della capitale in un video di sorveglianza mostrato ieri sera dalla tv pubblica Rbb. Lo ha detto il presidente della polizia criminale di Berlino Christian Steiof durante una seduta della commissione Interni del Senato cittadino.

Gli agenti che hanno per alcuni periodi monitorato Amri assicurano «che la persona nelle foto non sia lui», ha detto Steiof.

14:47

Anis Amri passato dalla Francia - Dagli accertamenti dalla Divisione investigazioni generali e operazioni speciali (Digos), coordinati dal capo dell'antiterrorismo milanese Alberto Nobili, Anis Amri, il killer di Berlino, è arrivato in Italia dalla Francia, in particolare da Chambery, in Savoia, da dove ha raggiunto Torino.

Dal capoluogo piemontese ha preso poi un treno per Milano dove è arrivato attorno all'una di notte. Infine dalla Stazione Centrale si è spostato a Sesto San Giovanni dove attorno alle 4 ha incrociato i due agenti della volante che poi, durante una sparatoria, lo hanno ucciso.

14:38

Il Ministro degli interni tedesco, Thomas de Maizière: «Le indagini proseguono» - Il ministro degli Interni tedesco, Thomas de Maizière, in una conferenza stampa tenutasi nel primo pomeriggio di venerdì, ha ringraziato le autorità italiane per il lavoro svolto. «La collaborazione europea e transatlantica nella lotta al terrorismo è importantissima», ha dichiarato il ministro tedesco che ha sottolineato come l'indagine in corso sull'attentato al mercatino di Natale di Berlino non si sia chiusa con la morte di Anis Amri. De Maizière ritiene, inoltre, che la legge sugli stranieri ancora in fase di elaborazione e che deve essere varata, debba essere più severa, in modo particolare per quanto riguarda le espulsioni dal Paese. Inoltre il ministro ha dichiarato la vicinanza da parte del Governo tedesco ai parenti e agli amici delle vittime dell'attentato di Berlino.

13:20

«Allah akhbar risulta soltanto a voi» - Il Questore di Milano, Antonio de Iesu, ha dichiarato durante la conferenza stampa che l'attentatore ucciso con due colpi di pistola non avrebbe mai urlato «allah akhbar». «Questo l'avete detto voi, a noi non risulta». Il tunisino avrebbe rivolto degli epiteti nei confronti della polizia. 

13:02

«Poteva commettere altri attentati» - Il Questore di Milano, Antonio De Iesu: «Quanto avvenuto ha sicuramente effetti positivi in termini di deterrenza. Queste scheggia impazzita, fosse stata lasciata lì non è escluso che avrebbe commesso altri attentati. Questo è l'effetto positivo dell'intensificazione dei controlli del territorio».

 

Assicura che l'operazione non era pianificata: «Gli agenti svolgono un compito delicatissimo. Quando fermano qualcuno non sanno mai cosa gli può capitare. Importante la capacità di reazione di questo agente. Alle tre di notte stava espletando il suo lavoro in modo efficace. Bisogna capire perché si trovava a Sesto San Giovanni. I dettagli investigativi li condivideremo ora con la procura e con l'anti-terrorismo».

13:00

Competenza della procura di Monza - Sarà la Procura di Monza, diretta da Luisa Zanetti, ad occuparsi della sparatoria che ha portato alla morte di Anis Amri, il tunisino sospettato di essere l'autore della strage di Berlino.

Il tunisino è stato infatti colpito a morte a Sesto San Giovanni, territorio di competenza dei pubblici ministeri monzesi. Della ragione per la quale l'uomo si trovasse a Sesto si occuperà invece l'anti terrorismo di Milano.

12:03

«Un Paese troppo lacerato rischia di essere insicuro» - Anche il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni prende parola da Palazzo Chigi: «Ringrazio la polizia, la Guardia di Finanza, le forze armate, l'ingelligence e tutte le persone impegnate a garantire la nostra sicurezza. Sono fiero. Ringrazio in particolare gli agenti che stanotte hanno dimostrato coraggio».

 

Quindi parla di sicurezza: «Fondamentale è l'accresciuto controllo del territorio. È importante ora accentuare la collaborazione internazionale. Agli italiani che si accingono a qualche goirno di ferie e festività assicuro che il Governo farà del suo meglio. Stiamo lavorando non solo per la sicurezza, ma anche per ricostruire le zone colpite dal terremoto. Dobbiamo essere coesi. Un Paese troppo lacerato rischia di essere insicuro».

11:28

A sparare e uccidere è stato un agente in prova - L'agente che ha sparato e ucciso il presunto attentatore è un 29enne in prova al commissariato locale. A riferirlo è Sky Tg24. Gli inquirenti stanno cercando ora di capire a quando risale l'entrata dalla Francia di Amri. Indosso infatti aveva biglietti delle ferrovie francesi.

11:25

Nello zaino solo la pistola, forse quella di Berlino - All'interno dello zaino Amri aveva solo la pistola usata per sparare contro l'agente. Resta da capire se sia la stessa usata a Berlino. Il calibro corrisponde. E se la presenza di Amri nel milanese fosse casuale. Da lì, infatti, partono diversi treni regionali. L'allerta in Italia e in particolare in Lombardia è elevata.

11:14

È certamente Anis Amri -«L'uomo ucciso è senza ombra di dubbio Anis Amri, il presunto autore dell'attacco a Berlino - a riferirlo è il ministro dell'interno italiano, Marco Minniti, in conferenza stampa -. L'italia deve essere orgogliosa per quanto fatto. L'agente, Cristian Movio, è stato ferito in parti non vitali ed è ora ricoverato in ospedale, ma non in pericolo di vita».

«Gli operatori della Polizia di Stato hanno reagito. La pattuglia era composta dall'agente Movio e dall'agente Luca Scatà, rimasto illeso - prosegue Minniti -. Ho avuto modo di parlare personalmente con Movio. Il ragazzo è molto motivato, persona straordinaria. L'ho ringraziato di vero cuore per la professionalità dimostrata insieme al suo collega. Un'operazione che si è svolta alla tre di notte. in un centro importante del nostro paese. La si è fatta in totale sicurezza». 

  

«Questa è la prova dell'elevato controllo del territorio nel nostro Paese. Che ha permesso nell'imminenza dell'ingresso in italia di questo individuo di fermarlo e e neutralizzarlo, quando era in fuga da giorni in Europa».

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