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GERMANIAIl camionista polacco si è battuto fino alla morte

20.12.16 - 19:02
L'uomo trovato morto nella cabina del camion usato nell'attentato di Berlino è il conducente del mezzo pesante. Sul suo corpo i segni della colluttazione con l'attentatore
Il camionista polacco si è battuto fino alla morte
L'uomo trovato morto nella cabina del camion usato nell'attentato di Berlino è il conducente del mezzo pesante. Sul suo corpo i segni della colluttazione con l'attentatore

BERLINO - Il 37enne, che lascia una moglie e un figlio di 17 anni, era un "omone" di 120 chili, alto 183 centimetri. È quanto ha riferito ai media polacchi Ariel Zurawski, proprietario di una società di trasporti nei pressi di Gryfino, nel nord-ovest della Polonia. «Una sola persona non ce l'avrebbe fatta a metterlo ko».

Zurawski parla di suo cugino, che conosceva sin da bambino. Mai avrebbe pensato di doverlo identificare in un commissariato di polizia, tramite una foto. «Si notavano i segni delle percosse, è evidente che ha combattuto. Il suo viso era insanguinato, con dei lividi. C'era una ferita da arma da taglio», spiega, aggiungendo di essersi sentito male nel vedere quelle immagini. «La polizia mi ha detto che c'era anche una ferita da arma da fuoco».

La famiglia del camionista è in stato di shock. Il padre è stato portato in ospedale in ambulanza quando ancora sapeva soltanto che era accaduto qualcosa di grave al figlio. La moglie è stata chiamata in polizia. Ma è stata risparmiata dal guardare le truci immagini. «È una donna forte - sottolinea Zurawski -. Oggi è andata a lavorare nonostante tutto».

Circostanze sfortunate - Il titolare della ditta ha continuato a ripetere che la morte del cugino è frutto di una sfortunata combinazione di circostanze. Quest'ultimo, sulla strada da una settimana e mezza, era arrivato a Berlino dall'Italia trasportando 24 tonnellate di elementi in acciaio. Avrebbe dovuto scaricarli immediatamente, ma la società destinataria ha rinviato l'operazione. «Voleva rientrare ad ogni costo entro giovedì per comprare un regalo alla moglie», racconta l'imprenditore. Per questo si era parcheggiato di fronte al magazzino del cliente.

L'autista ha avuto l'ultimo contatto telefonico con la moglie alle 15. Hanno parlato poco. Lei era ancora al lavoro: Si sarebbero dovuti sentire un'ora dopo. Ma alle 16 l'uomo non ha più risposto al telefono. Successivamente, spiega Zurawski, è stato scoperto grazie al sistema GPS che il camion si era rimesso in marcia verso le 15:45. Ma, invece di guidare normalmente, faceva solo piccoli movimenti avanti e indietro. «Come se qualcuno stesse imparando a guidare».

Il titolare a quel punto ha capito che qualcosa non andava. Anche perché il suo dipendente ha sempre rispettato le pause imposte dalla legge. «I colleghi lo chiamavano "ispettore", tanto era scrupoloso. Era un uomo buono». Il camion è dotato di cambio automatico, quindi facile da guidare. Verso le 19:40 ha iniziato a muoversi verso il mercatino di Natale.

Il procuratore nazionale polacco ha aperto un'inchiesta per «l'omicidio di un cittadino polacco, appropriazione di un semirimorchio e il suo uso per attaccare un gruppo di persone in un mercato di Natale a Berlino». Viene chiesta la pena massima: l'ergastolo.

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