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Ci sarebbero problemi nel caso diventasse inviato di pace in medio oriente o avesse un qualche ruolo nella soluzione del conflitto israelo-palestinese
WASHINGTON - Possibili conflitti di interesse, o sospetti di non imparzialità, per il genero del presidente eletto Donald Trump, Jared Kushner, nel caso diventasse inviato di pace in medio oriente o avesse un qualche ruolo nella soluzione del conflitto israelo-palestinese, come ha auspicato il suocero.
Kushner, ebreo ortodosso, è infatti direttore della fondazione di famiglia, che ha donato un totale di 58'500 dollari tra il 2011 e il 2013 ad alcuni insediamenti israeliani nei territori palestinesi, secondo quanto accertato dal Washington Post.
È solo una piccola parte dei circa 8,5 milioni donati dalla fondazione nello stesso periodo, ma si tratta pur sempre di una mossa controversa.
Sin dal 1967 tutte le amministrazioni americane hanno considerato gli insediamenti ebraici nei territori palestinesi come illegittimi e controproducenti per la pace, perché rendono più difficile creare uno stato palestinese contiguo.
La posizione della piattaforma repubblicana su Israele è stata però rivista quest'anno per farla diventare quella che Trump ha definito la più pro-Israele "di tutti i tempi". Una piattaforma che non contiene espliciti appelli alla soluzione dei due stati e rifiuta la "falsa nozione" che Israele sta occupando i territori palestinesi.
