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LIBIALe milizie: «Abbiamo sconfitto l'Isis a Sirte»

05.12.16 - 14:40
Non è comunque ancora possibile «annunciare la liberazione totale della città»
Le milizie: «Abbiamo sconfitto l'Isis a Sirte»
Non è comunque ancora possibile «annunciare la liberazione totale della città»

SIRTE - L'Isis ha perso la sua ultima roccaforte a Sirte. Dopo mesi di violenti scontri le milizie libiche, fedeli al governo di concordia nazionale di Fayez al Sarraj, hanno annunciato "la sconfitta dello Stato islamico" dopo avere "preso il controllo del quartiere di Giza Bahareya".

"Ma la città non è ancora completamente libera", ha aggiunto il portavoce delle stesse milizie, il generale Mohamed al Ghasri, che all'ANSA ha smorzato gli entusiasmi iniziali dei suoi commilitoni, lasciando intendere che in città è ancora presente qualche sacca di resistenza.

A fargli eco la brigata 604 di fanteria che ha riferito della presenza "di jihadisti nascosti in un piccolo numero di case nella marina di Giza" e aggiungendo che "oggi le operazioni sono state sospese".

Che si tratti di "10 o 15 abitazioni ancora di ripulire", resta però il fatto che finalmente a Sirte - abbandonata in gran parte dai suoi abitanti - si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel.

Dopo una serie di operazioni a singhiozzo le forze libiche sono riuscite nelle ultime ore ad avanzare tra le vie distrutte ed i palazzi sventrati del quartiere anche grazie al fatto che un "gran numero di fondamentalisti si sono arresi", alcuni "sventolando bandiere bianche", ha scritto il portale Alwasat.

Le forze del Consiglio presidenziale sono così riuscite ad aprirsi dei corridoi sicuri per liberare i civili ancora intrappolati. Le prossime operazioni saranno concentrate sugli ultimi obiettivi da colpire e sulla messa in sicurezza dell'area, ripulendola dalle mine e da ordigni inesplosi.

L'annuncio della "sconfitta dell'Isis" campeggia sull'account Facebook dei miliziani con una foto di 5 "soldati" sorridenti, con le braccia alzate in segno di vittoria e la scritta in sovraimpressione: "al Bonyam è vittorioso".

Una vittoria pagata però a caro prezzo. Quella che doveva essere una guerra lampo si è protratta per sette mesi con un bilancio di oltre 700 combattenti uccisi e altri 3200 feriti. Ad aiutare le milizie, provenienti in gran parte da Misurata, le forze americane che hanno fornito un contributo essenziale per la sconfitta dei terroristi: dallo scorso primo agosto le forze Usa hanno condotto finora 492 raid aerei.

E' impossibile al momento tracciare un bilancio delle vittime fra le fila dell'Isis. Nella sola giornata di ieri le forze libiche hanno ritrovato diversi jihadisti sgozzati all'interno di una abitazione e secondo le milizie si sarebbero uccisi tra loro pur di cadere nelle mani dei soldati. Ma per avere un conteggio preciso bisognerà attendere che la città torni alla sua completa normalità, come è accaduto a Derna dopo essere stata liberata dall'Isis.

Per oltre un anno Sirte ha vissuto sotto il regno del terrore, con esecuzioni sommarie e ferree regole ci comportamento, dall'abbigliamento all'istruzione, che seguivano un'interpretazione islamica radicale della sharia.

Adesso l'attenzione si concentra sui seguaci del Califfo fuggiti da Sirte, in parte nascosti nelle regioni desertiche o nelle vicine città libiche con l'obiettivo di rinvigorire le cellule dormienti.

 


 
 

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