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Almeno nelle case di Mosul. Gattini & co. però da tempo sono un efficace veicolo per reclutare via social giovani jihadisti
BAGDHAD - Ha fatto il giro della rete la notizia che l'Isis avrebbe dichiarato una fatwa sui gatti. Si è parlato di «sterminio», «massacro» e quant'altro: un'ultima atrocità gratuita da aggiungere alle innumerevoli già perpetrate dagli uomini del Califfato che non ha mancato di indignare moltissimi su social e affini (tra i quali anche qualche nome famoso).
La notizia, riportata inizialmente dall'emittente Al Sumeria, non parla però proprio di “jihad felina” ma piuttosto di un divieto «di allevare gatti all'interno delle abitazioni» nella sola città irachena di Mosul. Eppure mici (grandi e piccoli) sono da tempo utilizzati come mezzo di propaganda dallo Stato islamico, per lo scopo era stato ideato addirittura un account Twitter ad hoc @CatsofISIL (gatti dell'Isis, ndr.).
