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STATI UNITIPanico e caos all'aeroporto di Los Angeles per l'arresto di Zorro

29.08.16 - 21:42
Lo scalo, dopo la diffusione di false notizie, è andato in tilt: centinaia di passeggeri hanno cominciato a fuggire in tutte le direzioni
Panico e caos all'aeroporto di Los Angeles per l'arresto di Zorro
Lo scalo, dopo la diffusione di false notizie, è andato in tilt: centinaia di passeggeri hanno cominciato a fuggire in tutte le direzioni

LOS ANGELES - Scene di isteria collettiva nella notte all'aeroporto di Los Angeles, dopo la diffusione di false notizie di una sparatoria in coincidenza con l'arresto di un uomo travestito da Zorro, con una spada risultata di plastica.

Travolto dal panico della gente, lo scalo è andato in tilt: centinaia di passeggeri hanno cominciato a fuggire in tutte le direzioni, allarmati da voci che si autoalimentavano, alcuni terminal sono stati chiusi e 280 voli sono stati ritardati, mentre altri 27 sono stati dirottati verso altri aeroporti.

È il secondo episodio del genere in tre anni nel secondo scalo più trafficato degli Stati Uniti: nel novembre del 2013 un uomo entrò nel terminal 3 con un fucile semiautomatico e uccise un agente della sicurezza dei trasporti.

Una confusione simile al falso allarme che ha portato all'evacuazione due settimane fa all'aeroporto di New York, quando una chiassosa celebrazione delle Olimpiadi è stata scambiata per una sparatoria.

Tutto è cominciato quando la polizia ha ricevuto una chiamata che segnalava una sparatoria all'imbarco della United Airlines nel terminal 8. Una chiamata arrivata proprio quando la polizia stava intervenendo per una differente segnalazione, riguardante la presenza di un uomo mascherato di nero che aveva una spada nell'area bagagli adiacente al terminale.

Almeno sei agenti si sono avvicinati con molta cautela mentre l'uomo se ne stava seduto tranquillo nel suo costume da Zorro, in attesa dell'arrivo di un amico. Gli hanno chiesto di mettersi a terra e poi l'hanno ammanettato. Ma poco dopo sono stati costretti a rilasciarlo. La sua presenza era del tutto casuale. E di sparatorie neppure l'ombra.

"È stato panico collettivo, come una valanga, come il domino", ha commentato Robert Pedregon, portavoce della polizia dello scalo, evocando l'effetto cascata del falso allarme, diffusosi anche sulle reti sociali.

La sicurezza negli aeroporti americani è stata rafforzata negli ultimi mesi dopo gli attentati in quelli in Belgio e in Turchia.

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