Tra le altre accuse anche quella di terrorismo
IL CAIRO - La Corte d'Assise di Giza ha condannato a morte 13 sostenitori dei Fratelli musulmani con l'accusa di avere ucciso il numero due della sicurezza di Giza, il general maggiore di polizia Nabil Farrag e di avere tentato di assassinare altri ufficiali.
I fatti risalgono a fine settembre 2013 a Kerdassa (o Kirdasah), un quartiere all'estrema periferia a sud del Cairo - considerato roccaforte della Fratellanza - circa un mese dopo la dispersione dei sit-in organizzati dai sostenitori del deposto presidente islamista Mohamed Morsi a Rabaa e Al-Adawiya. Tra le altre accuse nei loro confronti anche quella di terrorismo.
Il gruppo dei 13 era già stato condannato dalla Corte d'Assise di un'altra circoscrizione: le pene erano state 7 condanne a morte e sei all'ergastolo, ma i legali della difesa avevano presentato ricorso in Cassazione. L'Alta Corte aveva ordinato un nuovo processo e dopo una ventina di udienze il tribunale di Giza ha emesso il verdetto di condanna.