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FRANCIA«La Siria è troppo lontana. Meglio colpire qui»

28.07.16 - 21:36
La «chat dell'orrore» diffusa da Express svela i retroscena dell'attentato di Saint-Etienne-du Rouvray
«La Siria è troppo lontana. Meglio colpire qui»
La «chat dell'orrore» diffusa da Express svela i retroscena dell'attentato di Saint-Etienne-du Rouvray

PARIGI - «Vai in chiesa, tagli due o tre teste, poi hai finito»: a due giorni dall'attentato di Saint-Etienne-du Rouvray, Express.fr svela la chat dell'orrore di Adel Kermiche, uno dei due baby-jihadisti che in nome dell'autoproclamato Stato islamico (Isis) hanno barbaramente sgozzato padre Jacques Hamel durante la messa di martedì nella chiesetta di Santo Stefano.

Oltre a mostrare l'estrema radicalizzazione del diciannovenne già schedato con la lettera 'S' per due tentativi falliti di arruolarsi in Siria, i messaggi audio da lui inviati su Telegram - il WhatsApp criptato apprezzatissimo dai terroristi - dimostrano che l'attacco era premeditato da tempo.

Uno dei file, inviato in chat il 19 luglio, si intitola «Esilio o attentato?». Nel monologo il ragazzo spiega ai circa duecento 'amici' che lo seguono su Telegram che «se vuoi andare nello Sham (partire per il Medio Oriente tra le file dell'Isis) è abbastanza complicato perché le frontiere sono chiuse». «Meglio allora colpire qui», aggiunge, prima di lanciarsi in una lunga descrizione del suo imminente progetto di morte: «Prendi un coltello, vai in una chiesa e fai una carneficina. Tagli due o tre teste, e poi hai finito».

Nel tipico slang dei teenager il futuro assassino di padre Hamel invita gli altri a seguire l'esempio e fare anche loro «una cosa pazzesca». Evoca la facilità con cui procurarsi le armi. «Vai in un qualsiasi quartiere e le trovi», assicura, anche se in realtà, lui in chiesa ci andrà "soltanto" con una pistola finta e dei coltelli.

Kermiche parla anche della sua «guida spirituale» - un carcerato conosciuto a Fleury-Mérogis, il penitenziario più grande d'Europa, a sud di Parigi, lo stesso in cui è incarcerato Salah Abdeslam. È lì che il giovane normanno scontò la sua pena dal 22 maggio 2015 al 22 marzo successivo dopo aver cercato per ben due volte di arruolarsi nell'Isis. Una "guida spirituale" dunque, che «mi ha dato delle idee», precisa Kermiche in chat, illustrando i molteplici procedimenti per massacrare un massimo di persone. Su Telegram assicura che tante delle «idee» della sua guida sono state attuate, in particolare, al Bataclan e sulla spiaggia di Sousse, in Tunisia.

Il 25 luglio, alla vigilia dell'attacco in chiesa, Kermiche diffonde due altri messaggi. Parla dell'imminenza di «grandi cose» e chiede a «tutti i fratelli e sorelle» di condividere al massimo. «Vi avviserò in anticipo, tre quattro minuti prima, bisognerà condividere in diretta». Parla di «un'immagine o un video» e promette a tutti una «ricompensa». Il tutto, assicura il settimanale nel suo sito web, condito da una continua «logorrea propagandistica, misogina e omofoba».

La mattina dell'attacco, alle 8:30, dal «coglione» di Rouen - come ribattezzato da alcuni sul posto - arriva un ultimo messaggio. Questa volta l'invito è a «condividere ciò che seguirà». Kermiche si connette per l'ultima volta alle 9:46, pochi minuti dopo l'irruzione in chiesa, ma non pubblica niente. Secondo L'Express, non riuscirà a diffondere nessuna immagine dell'esecuzione, né su Telegram, né altrove, probabilmente fermato dal rapido arrivo delle teste di cuoio. Da altri messaggi lanciati in chat sembra quasi che qualcuno volesse indurlo ad agire da lontano.

In un messaggio audio inviato una settimana prima di sgozzare padre Jacques il diciannovenne si dice determinato a voler dimostrare agli «altri fratelli» di essere un vero jihadista. Alcuni pare lo sfottessero per il suo «impegno da salotto».

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