STATI UNITI«Io, impiccata con un'altalena in campeggio», ma per la polizia «è solo un incidente»

AUSTIN - 3 milioni di dollari «per danni e negligenza», quelli chiesti da una famiglia agli organizzatori di un campeggio per adolescenti. La loro figlia 12enne, infatti, sarebbe stata vittima lo scorso aprile di «un assalto a sfondo razziale» e avrebbe riportato una grave e vistosa ustione circolare sul collo verosimilmente causata dallo sfregamento di una corda.

Le foto delle lesioni erano diventate virali e la tesi sostenuta dalla giovane era di essere stata aggredita da un gruppo di tre ragazzi, strangolata con la corda di un'altalena e lasciata ad agonizzare. Il trio di bulli, stando alla sua deposizione, era solito tormentarla ma in precedenza non aveva mai osato tanto. 

Le indagini preliminari svolte dalla polizia della Contea di Blanco però non solo non hanno trovato prove sufficienti a definire come «razziali» le motivazioni alla base del gesto, ma anche che, in generale, «c'è molta poca chiarezza attorno all'accaduto» in quanto «le versioni dei vari testimoni si contraddicono». Insomma, secondo loro, altro non si tratterebbe che di «un incidente». «Visto che il dolo non può essere confermato in maniera inequivocabile non ci sono i presupposti per un processo criminale», ha dichiarato il pubblico ministero preposto al caso.

Lo zelo degli investigatori avrebbe anche escluso che a causare la bruciatura sia stata l'altalena. Una non trascurabile parte del rapporto recentemente rilasciato dall'ufficio dello Sceriffo della Contea di Blanco è impiegato per verificare se la dinamica descritta dalla ragazza possa, o meno, causare questo tipo di lesione. Addirittura un ufficiale avrebbe provato a farsi strangolare da un collega con l'altalena dichiarando poi: «Quella corda non ha forza necessaria per causare una bruciatura di quel tipo».