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FRANCIA Rouen, uno degli attentatori aveva una falsa cintura esplosiva

26.07.16 - 21:22
Padre Jacques, sgozzato da due assalitori questa mattina, aveva dedicato la sua vita alla comunità
Rouen, uno degli attentatori aveva una falsa cintura esplosiva
Padre Jacques, sgozzato da due assalitori questa mattina, aveva dedicato la sua vita alla comunità

ROUEN - Uno dei due assalitori della chiesa di Saint-Etienne du Rouvray vicino a Rouen, in Normandia, portava legati sull'addome "una falsa cintura esplosiva e tre coltelli". L'altro aveva in mano "un timer da cucina avvolto in carta d'alluminio" e "uno zainetto con un falso congegno esplosivo". Lo ha spiegato il procuratore di Parigi, Francois Molins, durante una conferenza stampa.

Uno dei due attentatori della chiesa vicino Rouen si chiama Adel Kermiche ed è nato nel 1997. Lo riportano i media internazionali.

Adel Kermihce, finora indicato come A.K., sarebbe stato "folgorato" dopo la strage al settimanale satirico Charlie Hebdo e avrebbe tentato di unirsi alla jihad in Siria per due volte.

Nasce un nuovo hashtag - Nasce l'hashtag #JeSuisCatholique ("Sono cattolico"). Lo hanno creato gli utenti di twitter dopo l'attacco ad una chiesa di Rouen, in Normandia, con l'intento di manifestare solidarietà alla comunità cattolica e condannare il terrorismo.

Come gli hashtag lanciati dopo Charlie Hebdo il popolo social ha deciso di far sentire la propria voce e condividere da cattolici e atei rabbia, indignazione, commozione e condanna.
 
Una vita per la comunità - "Era anziano, ma sempre disponibile con chiunque". Così una fedele della chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray ricorda padre Jacques Hamel, sgozzato da due uomini che hanno fatto irruzione a Rouen mentre il sacerdote stava celebrando la messa.

Padre Jacques, 86 anni, era stato ordinato nel 1958 e viveva da dieci anni nel rettorato della Chiesa di questa località in Normandia, dove la presenza dei cattolici è molto forte. Serviva nella parrocchia di Saint Etienne, non come responsabile ma come prete ausiliario. Perché, a dispetto della sua età, era un religioso ancora pervaso dalla voglia di essere utile alla comunità.

Aveva scelto di trasferirsi in quella piccola comunità, con un'elevata presenza musulmana, "come i monaci di Tiberine avevano deciso di restare in Algeria", ha raccontato il vicario generale, sottolineando che padre Jacques portava con sé un messaggio di fratellanza.

Come nel suo ultimo scritto, pubblicato nel bollettino parrocchiale prima delle vacanze e che da oggi, dopo questa tragedia, è diventato il suo testamento spirituale: "Possiamo ascoltare in questo tempo l'invito di Dio a prendere cura di questo mondo, per renderlo, là dove viviamo, più caloroso, più umano, più fraterno", scriveva il religioso, invitando a pregare per la pace "attenti a ciò che accade nel nostro mondo in questi tempi"
 

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