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ITALIACaso Olivetti. «La filosofia aziendale non è mai cambiata»

27.06.16 - 15:06
Caso Olivetti. «La filosofia aziendale non è mai cambiata»

IVREA - «La filosofia di fondo della Olivetti, vale a dire la centralità e la protezione del lavoratore, non è mai cambiata». Lo ha detto l'avvocato Tomaso Pisapia, difensore di Carlo Di Benedetti, nel corso del suo intervento al processo - ripreso oggi a Ivrea - per le morti da amianto fra gli operai.

Pisapia ha criticato il modo in cui la procura eporediese ha impostato l'accusa, parlando di imputazioni generiche e più adatte all'amministratore di una ditta con 50 dipendenti.

«De Benedetti - ha anche detto - oggi ha 82 anni. Ne ha spesi venti in questa città, prendendo un'azienda sostanzialmente decotta e portandola da mille a diecimila miliardi di fatturato, ed è un signore incensurato: eppure la procura non vuole nemmeno che gli si concedano le attenuanti generiche. Qui inoltre si contestano dei presunti mancati acquisti di mascherine, o l'assenza di 'ispezioni visive', al presidente di un'impresa con 60 mila dipendenti e sedi produttive sparse per il territorio».

Secondo la difesa, dopo l'ingresso di De Benedetti fu adottato un effettivo ed efficace sistema di deleghe in materia di prevenzione e sicurezza: i dirigenti avevano ampi poteri di gestione e di spesa.

Chiedendo l'assoluzione di Carlo De Benedetti «da tutti i capi d'accusa» l'avvocato difensore Tomaso Pisapia ha infine chiuso la sua arringa al processo. Per Pisapia ci sono "dubbi enormi" sulle effettive responsabilità dell'Ingegnere italo-svizzero (processato con altri sedici imputati) e anche su «come si sono svolti i fatti».

L'avvocato ha detto inoltre che i documenti smentiscono, a differenza di quanto sostiene l'accusa, che nei cicli di lavorazione, in azienda, si usasse del talco contaminato da fibre di amianto.

Il processo è stato aggiornato al primo luglio.


 
 

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