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FRANCIAIl killer di Parigi «aveva incontrato la vittima»

16.06.16 - 10:12
Il poliziotto sarebbe stato a casa dell'assassino prima della tragedia
Il killer di Parigi «aveva incontrato la vittima»
Il poliziotto sarebbe stato a casa dell'assassino prima della tragedia

PARIGI - Motivi personali dietro l'attentato a sfondo jihadista, una vendetta: questo lascia intendere l'inchiesta di Libération, il quotidiano francese che stamattina rivela una frase che Larossi Abballa, il killer dei poliziotti nella banlieue di Parigi, avrebbe pronunciato durante il negoziato con le teste di cuoio durante l'assedio a Magnanville: «Lui era venuto a casa mia, adesso sono io che vengo a casa sua».

Il quotidiano afferma che, durante «le sterili trattative sulla sua resa», Abballa ha pronunciato la frase in cui lasciava intendere che fra lui e il poliziotto Jean-Baptiste Salvaing c'era stato qualcosa in passato.

La frase, confermata da «diverse fonti di polizia e detta al Raid (le teste di cuoio, ndr) dal terrorista, non appare tuttavia nel verbale. Semplice errore durante il briefing della negoziatrice del Raid? Probabile», scrive il giornale.

Libération afferma inoltre che il fatto che i due uomini si fossero incontrati «nel passato recente» è «possibile, anche se nessuno elemento preciso lo attesta».

La vittima era stata nominata l'anno scorso vice della sicurezza urbana nel locale commissariato, dopo essere stato poliziotto in quello di Mantes-la-Jolie, dove abitava Larossi Abballa. Potrebbe quindi averlo incontrato a più riprese, visto il casellario giudiziario ricco del giovane terrorista, dal 2009 autore di furti, guida senza patente, resistenza a pubblico ufficiale prima di essere condannato nel 2013 per associazione per delinquere mirata alla preparazione di atti terroristici.

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