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SIRIAL'Isis avanza verso il confine turco

28.05.16 - 20:22
I miliziani fondamentalisti sono invece in difficoltà in Iraq, dove starebbero per perdere Falluja
L'Isis avanza verso il confine turco
I miliziani fondamentalisti sono invece in difficoltà in Iraq, dove starebbero per perdere Falluja

DAMASCO/BAGHDAD - I miliziani dell'Isis continuano la loro avanzata nel nord della Siria, verso il confine con la Turchia, contro una coalizione di forze ribelli, dimostrando di avere ancora la capacità di conquistare nuovi territori nonostante siano in difficoltà altrove, in particolare in Iraq.

Proprio in Iraq, infatti, l'esercito ha detto oggi di avere completato l'accerchiamento di Falluja, una sessantina di chilometri a ovest di Baghdad, e ha annunciato di prepararsi a marciare verso il centro della città.

L'offensiva dello Stato islamico in territorio siriano si concentra in una regione a nord di Aleppo dove corre un corridoio che consente alle forze ribelli di rifornirsi dal vicino territorio turco. Almeno 160.000 civili, secondo Human Rights Watch, sono in fuga a causa dei combattimenti, ma non possono entrare in Turchia che tiene chiusa la frontiera ai profughi.

Nei mesi scorsi questa stessa area era stata presa di mira da ripetuti attacchi e bombardamenti delle forze lealiste di Damasco. Oggi, secondo quanto riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), (fonte non indipendente che ha sede nel Regno Unito ed è schierata con i ribelli in funzione antigovernativa, ndr), i jihadisti dell'Isis sono riusciti a penetrare nella città di Marea, a lungo un bastione di forze ribelli relativamente moderate riunite sotto le insegne dell'ormai indebolito Esercito libero siriano.

I miliziani dell'Isis sono entrati in città dopo aver fatto esplodere due autobomba guidate da kamikaze, secondo l'agenzia Aamaq, megafono del 'Califfato'. E i combattimenti proseguono ora nel centro abitato.

L'obiettivo dell'Isis sembra quello di raggiungere la città di Azaz, a ridosso del confine turco, mentre su un altro fronte, a nord della sua roccaforte siriana di Raqqa, i jihadisti dello Stato islamico sono sulla difensiva davanti a un attacco di forze curdo-arabe appoggiate dall'aviazione della Coalizione internazionale a guida Usa e da consiglieri americani sul terreno.

Combattimenti in quest'area, una cinquantina di chilometri a nord di Raqqa, sono segnalati anche oggi, intorno alla località di Ayn Issa. In Iraq, anche le forze speciali anti-terrorismo sono arrivate da Baghdad per partecipare all'offensiva finale su Falluja, nelle mani dell'Isis dal gennaio 2014. Nelle ultime ore l'esercito ha detto di avere conquistato un'altra località, il villaggio di Al Mukhtar, a nord della città, e di avere completato l'accerchiamento. Ma a Falluja almeno 50.000 civili rimasti intrappolati temono l'inizio dei combattimenti casa per casa.

Oggi, secondo la televisione panaraba Al Jazira, almeno cinque sono stati uccisi dai bombardamenti lealisti. Secondo la tv Al Arabiya, le milizie di volontari lealisti, molti dei quali sciiti, hanno accettato di consegnare all'esercito una località ad est di Falluja catturata nei giorni scorsi e di non partecipare all'assalto finale nella città la cui popolazione è a maggioranza sunnita. Una condizione posta nei giorni scorsi dal primo ministro Haidar al Abadi per non esacerbare gli odi interconfessionali.

ats ansa / p.d'a.

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