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BELGIOAgente aggredito: «Volevano uccidermi»

26.05.16 - 13:30
Il poliziotto ferito durante le manifestazioni di Bruxelles sporgerà denuncia
Agente aggredito: «Volevano uccidermi»
Il poliziotto ferito durante le manifestazioni di Bruxelles sporgerà denuncia

BRUXELLES - Durante le agitazioni di martedì a Bruxelles - organizzate per protestare le misure di austerità adottate dal governo - un poliziotto, armato di spray al peperoncino, è stato aggredito da un manifestante. L’agente è stato colpito alla testa, gli agenti avevano tolto i caschi ins egno di pace. Le immagini stanno facendo il giro del mondo: Pierre Vandersmissen è subito caduto a terra perdendo i sensi. L’agente ha potuto lasciare l’ospedale - con ventiquattro punti di sutura - e ha deciso che sporgerà denuncia costituendosi personalmente parte civile, per tentato omicidio. «Sono stato preso di mira, la gente, ovviamente, vuole la mia pelle», ha dichiarato il poliziotto a Dh.be sottolineando che era un gesto intenzionale, non innocente.

L’uomo dovrebbe essere stato colpito con un oggetto contundente o tagliente. «Non ho visto chi mi ha aggredito, non so nulla. Sto a quanto dicono i medici, un pugno non avrebbe fatto una ferita simile. Forse un sasso. Verrà stabilito». Non è ancora nota l’identità del colpevole. «Indossava un berretto e una maglietta rossa ed è comparso alle mie spalle. Ero isolato, l’unico in uniforme in mezzo ai manifestanti».

Vandersmissen è convinto di essere stato preso di mira, nelle scorse settimane era stata addirittura creata una pagina Facebook per chiedere le sue dimissioni, in seguito a degli arresti. «Ci sono persone che mi hanno preso in antipatia. Sono un obiettivo primario. Sembra ci siano già commenti nei forum dove si dispiacciono che non sono morto».

Da 15 anni in servizio l’agente è convinto di aver evitato il peggio. «Raramente mi metto il casco. Io continuo a cercare di negoziare. Questo fa parte delle regole di gestione dello spazio pubblico applicato dalla polizia di Bruxelles. il casco non aiuta la discussione».

L’aggressore potrebbe essere punito con quattro anni di reclusione, se venisse riconosciuto il tentato omicidio potrebbe arrivare a venti al massimo.

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