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Una lunga inchiesta pubblicata oggi dal quotidiano francese Libération punta il dito contro François Thierry
PARIGI - Una lunga inchiesta pubblicata oggi dal quotidiano francese Libération punta il dito contro l'ex capo della brigata antistupefacenti francese, François Thierry, accusandolo di aver facilitato l'importazione in Francia di decine e decine di tonnellate di cannabis, "d'accordo con uno dei principali trafficanti d'Europa".
Un "infiltrato", Stephane V., 52 anni, dice a Libération di aver compiuto «diverse missioni per lo Stato» e aggiunge che il suo interlocutore era proprio Thierry, ex capo dell'Ocrtis, l'ufficio centrale per la repressione del traffico di stupefacenti.
Sulle dichiarazioni del testimone, che afferma di aver lavorato anche per la Dea, l'agenzia antidroga americana, la procura di Parigi avrebbe aperto già un'inchiesta preliminare. Stephane V. afferma di essere stato mandato da Thierry nel 2012 a «sorvegliare una villa a Estepona», in Spagna. Là, «per 20 giorni, cinque uomini si sono dati il cambio per caricare e scaricare pacchetti di droga sulla spiaggia». Thierry li avrebbe presentati come «poliziotti francesi».
Una ventina di tonnellate di cannabis sarebbero così arrivate dal Marocco, consegnate alla villa e ripartite per la Francia.
