La tesi dell'avvelenamento dello 007 Usa in Pakistan è emersa oggi sulle pagine del Washington Post
NEW YORK - Due mesi dopo il raid sul compound di Abbottabad, in Pakistan, in cui i Navy Seals Usa uccisero Osama bin Laden, il capo della Cia a Islamabad, Mark Kelton, si sentì così male che temette di esser stato avvelenato da agenti dell'ISI, i servizi segreti pachistani. La tesi dell'avvelenamento dello 007 Usa in Pakistan è emersa oggi sulle pagine del Washington Post.
"È plausibile, anche se non provata", hanno detto funzionari dell'agenzia di Langley al giornale ricordando come, nelle settimane immediatamente dopo il raid, Kelton "si piegava in due dal dolore" e dovette essere richiamato da un giorno all'altro negli Usa perché si temeva per la sua vita.