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A scatenare il putiferio sono state le parole di Ferhat Encu, che ha commemorato «tutti i civili e i bambini massacrati dalle forze di sicurezza» turche nel sud-est del Paese
ISTANBUL - Pugni, spintoni e giacche strattonate. Ieri sera il Parlamento turco si è trasformato in un vero e proprio ring, quando una maxi-rissa è scoppiata tra diversi deputati dopo un discorso pronunciato da Ferhat Encu, del partito filo-curdo Hdp, iniziato «commemorando tutti i civili e i bambini massacrati dalle forze di sicurezza» turche nel sud-est del Paese.
Parole che hanno infiammato gli animi dei parlamentari del partito Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan, che si sono lanciati contro Encu, fino al caos che ha spinto il vice-presidente dell'Assemblea, Ahmet Aydin, a sospendere la seduta e aggiornare i lavori a lunedì.
Un rinvio che ha anche bloccato la corsa contro il tempo della maggioranza di governo per far approvare la legislazione necessaria a soddisfare i criteri richiesti dall'Ue per la concessione dell'esenzione dei visti, su cui la Commissione dovrà esprimere un parere mercoledì prossimo.
Oggi il ministro per gli Affari Europei di Ankara, Volkan Bozkir, ha comunque ribadito di essere convinto che i criteri verranno soddisfatti entro lunedì.
