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Sulle responsabilità per l'attacco «ci sono forti indicazioni e prove di una organizzazione» terroristica, spiega il ministro dell'Interno
ISTANBUL - Sono 15 i sospetti fermati finora in relazione all'attentato kamikaze che ieri ha ferito 13 persone vicino alla Grande moschea nel centro di Bursa, nel nord-ovest della Turchia. Lo ha detto il ministro dell'Interno di Ankara, Efkan Ala, aggiungendo che sulle responsabilità per l'attacco «ci sono forti indicazioni e prove di una organizzazione» terroristica, senza citare quale.
Secondo i media turchi, la pista privilegiata dagli investigatori è quella che porta all'Isis. L'agenzia statale Anadolu riferisce che l'attentatrice kamikaze di 25 anni, unica vittima dell'attacco, era giunta a Bursa 3 giorni prima di farsi esplodere comprando con un nome falso un biglietto di autobus dalla provincia sudorientale di Sanliurfa, al confine con la Siria.
L'esplosivo, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe stato preparato con nitrato di ammonio, già utilizzato in precedenti attacchi in Turchia.
