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Le vittime appartengono alla minoranza Rohingya
NAYPYIDAW - Almeno 21 Rohingya, tra cui nove bambini, sono morti ieri in un naufragio al largo di Sittwe, nell'ovest della Birmania, dove la minoranza musulmana è pesantemente discriminata e oltre 120 mila persone vivono in squallidi campi profughi. Lo ha riferito oggi l'ufficio dell'Onu nel Paese, aggiungendo che il bilancio potrebbe aumentare perché molti dei 60 passeggeri risultano dispersi.
L'imbarcazione - che si sarebbe rovesciata per il mare fortemente mosso - trasportava i Rohingya da un campo di sfollati dove erano costretti a vivere dai pogrom anti-musulmani del 2012, che hanno causato centinaia di morti. Lo scafo era diretto verso un mercato usato per gli approvvigionamenti, e che è spesso raggiunto via mare a causa delle restrizioni alla libertà di movimento applicate dalle autorità birmane a una minoranza che viene spesso etichettata come «clandestini provenienti dal Bangladesh».
L'anno scorso, centinaia di Rohingya hanno perso la vita nel corso di una migrazione di massa dalla Birmania ad altri Paesi del Sud-Est asiatico a bordo di precari barconi gestiti dai trafficanti di uomini.
La questione è delicata per il nuovo governo di Htin Kyaw, guidato dietro le quinte da Aung San Suu Kyi. Negli ultimi anni, il premio Nobel per la Pace ha deluso molti dei suoi sostenitori all'estero per i suoi silenzi sulle discriminazioni dei Rohingya, malvisti dal resto della popolazione.
