Erano accusati di fare il doppio gioco con il nemico
RAQQA - I miliziani dello Stato islamico hanno giustiziato 15 "agenti del servizio di sicurezza" dell'organizzazione terroristica, accusati di fare il doppio gioco con il nemico.
L'esecuzione - ha riferito l'ong Osservatorio siriano dei diritti umani - è avvenuta dopo che mercoledì scorso un capo dell'Isis, Abu al Hiya al Tunisi, era morto in un bombardamento aereo nel nord della Siria. Altri 20 agenti di sicurezza sono stati arrestati insieme ai primi, accusati di spionaggio.
Al-Tunisi era stato colpito mentre viaggiava a bordo di un veicolo alla periferia di Raqqa, roccaforte dell'Isis nel paese mediorientale. Un dei giustiziati era un miliziano maghrebino che occupava una posizione di alto livello nell'organigramma dell'organizzazione.