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BELGIO Smantellata rete Isis a Bruxelles, giornata di interrogatori

16.02.16 - 22:16
Sono state arrestate dieci persone al termine di una serie di raid in quattro quartieri
Smantellata rete Isis a Bruxelles, giornata di interrogatori
Sono state arrestate dieci persone al termine di una serie di raid in quattro quartieri

BRUXELLES - Operazione anti-Isis a Bruxelles. Dieci persone sono state arrestate dalle autorità belghe al termine di una serie di raid che hanno smantellato una rete di reclutamento di combattenti per lo Stato islamico.

Lo ha annunciato di prima mattina l'ufficio del procuratore federale precisando che sono state lanciate nove incursioni in quattro quartieri, tra questi anche quello di Molenbeek, il quartiere famoso per essere stato scelto da molti estremisti come rifugio. Le altre zone dei blitz, Koekelberg, Schaerbeek e Etterbeek.

Duranta la retata, ordinata dall'ufficio di Liegi specializzato in anti-terrorismo, sono stati sequestrati materiale informatico e telefoni cellulari, ora al vaglio degli inquirenti. L'azione di polizia, sottolineano gli inquirenti, non è legata alle indagini sugli attentati di Parigi, ma è il frutto di un'inchiesta su una organizzazione attiva nell'invio di combattenti in Siria tra le file dell'Isis.

Per tutto il giorno, le dieci persone arrestate, che si suppone siano appena tornate dalla Siria, sono state interrogate dalla squadra antiterrorismo. Almeno uno di loro sarebbe anche un reclutatore. Per favorire le indagini, il Procuratore federale ha fatto sapere che non saranno fornite ulteriori informazioni sugli arrestati.

La propaganda continua - Intanto, la propaganda jihadista dei magazine on-line Dabiq e Dar-al-Islam, fa capire che tra le reclute dell'Isis non ci sono solo combattenti, ma anche medici, ingegneri, esperti informatici e della comunicazione, provenienti dal Maghreb ma anche dalla Francia e da altri Paesi occidentali.

Questi siti diffondono continuamente appelli a unirsi al califfato con video mirati sui social network, come quello di qualche mese fa in cui il protagonista era un giovane dottore australiano partito l'aprile scorso per unirsi alla jihad. L'obiettivo dell'Isis è quello di tentare di rimediare alla 'fuga di cervelli', in particolare in campo medico e tecnologico, da Siria e Iraq a causa della guerra.

Tra questi specialisti al servizio del califfato, secondo quanto racconta a France Inter la documentarista Haya Al-Ali, ci sono anche molte donne, che "hanno diplomi di alto livello, dottorati e master, e occupano posti di rilievo nell'amministrazione", oppure "forniscono le loro competenze nel giornalismo, nella comunicazione, nella propaganda e nella gestione dei social network".

Su questo 'arruolamento di cervelli' però, sottolinea Le Figaro, mancano informazioni ufficiali da parte degli esperti e dei governi, incluso quello francese. "Non bisogna dimenticare che la Francia è in una lotta di contro-propaganda - commenta l'esperto di islam Mathieu Guidère al giornale - il governo conosce perfettamente questi profili ma preferisce mostrare che l'Isis attira giovani sbandati, senza bagaglio intellettuale, e non dei laureati".

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