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SOMALIAAttentato aereo, rivendicato da Shabaab

13.02.16 - 17:45
Il velivolo era stato colpito il 2 febbraio scorso. Il pilota aveva fatto un atterraggio d'emergenza
Attentato aereo, rivendicato da Shabaab
Il velivolo era stato colpito il 2 febbraio scorso. Il pilota aveva fatto un atterraggio d'emergenza

MOGADISCIO - Gli integralisti islamici somali Shabaab hanno rivendicato oggi l'attentato ad un aereo di linea somalo che lo scorso 2 febbraio scorso aveva provocato uno squarcio nella fusoliera, costringendo il pilota ad un atterraggio d'emergenza.

"Harakat al-Shabaab al-Mujaheddin ha compiuto un'operazione di rappresaglia per i crimini commessi dalla coalizione dei crociati occidentali e dei loro servizi di intelligence ai danni dei musulmani somali", ha fatto sapere il gruppo jihadista in un comunicato, spiegando che l'attentato era stato organizzato per distruggere l'Airbus 321.

Ammettendo di non essere riusciti a far precipitare l'aereo, i fondamentalisti islamici alleati di al-Qaida hanno però sottolineato di aver potuto comunque dimostrare "ciò che siamo in grado di fare". E hanno promesso che continueranno con questo tipo di attacchi. Evidente, in particolare, la soddisfazione per essere riusciti a portare un ordigno in aeroporto e su un velivolo di linea, superando tutti i controlli antiterrorismo.

La dinamica dell'attentato era stata decisamente particolare: Abdullahi Abdisalam Borle, 55 anni, il passeggero identificato come kamikaze, aveva un computer portatile nel quale era stata messa una bomba ed era salito su un Airbus delle linee aeree somale Daallo Airlines diretto a Gibuti. In origine avrebbe dovuto imbarcarsi su un volo della Turkish Airlines che per il maltempo non aveva potuto decollare. Perciò Borle e altri 70 passeggeri erano stati trasferiti sul velivolo della Daallo Airlines.

Forse proprio in seguito a questi cambiamenti, l'esplosione che avrebbe dovuto far precipitare l'aereo della Turkish probabilmente è avvenuta in anticipo a 3.000 metri di quota invece che a 10-12.000, e nel velivolo somalo ha prodotto 'solo' lo squarcio dal quale l'attentatore è stato risucchiato all'esterno, mentre il pilota riusciva a tornare all'aeroporto di Mogadiscio da dove era decollato 15 minuti prima e a compiere un atterraggio d'emergenza. Passeggeri ed equipaggio non hanno subito danni mentre il cadavere di Borle è stato trovato in un campo a una trentina di chilometri dalla capitale.

Tutti gli esperti concordano sul fatto che se la deflagrazione fosse avvenuta a 10.000 metri di quota, l'aereo si sarebbe spezzato in due e sarebbe precipitato.

Video dei servizi di sicurezza dell'aeroporto di Mogadiscio visionati nei giorni successivi mostrano Borle ricevere il portatile da due uomini, di cui uno sicuramente dipendente dello scalo. Una ventina le persone arrestate.

In un Paese devastato da 25 anni di guerra civile seguita alla caduta del dittatore Siad Barre nel 1991 e dall'intervento degli Usa e della Nato, gli al Shabaab sono in guerra da anni contro il governo filo-occidentale di Mogadiscio e attaccano, dove possono, tutti i Paesi che li contrastano. Il Kenya in prima fila, ma anche la Turchia.
 
 

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