Questa la cifra solo per rimettere in piedi il sistema di verifiche ai confini. Ne risentirebbe anche il turismo, con una cifra che può arrivare a 20 miliardi di euro
BRUXELLES - Reintrodurre i controlli alle frontiere, rinunciando alla libera circolazione garantita dal trattato di Schengen, non sarebbe solo estremamente dannoso per la sopravvivenza del mercato interno, ma avrebbe anche dei costi immediati molto elevati.
Tra 5 e 18 miliardi di euro, solo per rimettere in piedi il sistema di verifiche ai confini, secondo le stime della Commissione europea. C'è poi un'altra voce che ne risentirebbe moltissimo: l'industria del turismo, che in base ai primi calcoli perderebbe tra 10 e 20 miliardi di euro, cioè lo 0,07% e lo 0,14% del pil dell'Unione.
I costi extra immediati, spiega Bruxelles, sarebbero circa 7,1 miliardi di euro all'anno, a carico dei Governi, che dovrebbero sborsare 1,1 miliardi solo per il ripristino delle procedure di controllo passaporti.
Ci sarebbero poi altri 3,4 miliardi che ricadrebbero sugli autotrasportatori costretti ad attese di un'ora alle frontiere. Se poi l'attesa aumenta, i costi salirebbero proporzionalmente, andando a colpire direttamente le circa 57 milioni di operazioni internazionali su strada.
Anche la vita per i semplici viaggiatori cambierebbe in peggio, con code e attese prima di passare il confine che li costringerebbero a rivedere completamente i tempi di viaggio. E anche i costi, perché secondo le stime i loro spostamenti costerebbero 2,6 miliardi di euro all'anno in più.
Questo vale anche per i pendolari, costretti per lavoro ad attraversare anche quotidianamente la frontiera come accade soprattutto in Slovacchia (è pendolare il 5,7% della popolazione), Estonia (3,5%) e Belgio (2,3%).
Senza contare il danno al commercio, e quindi all'intera economia dei 26 Paesi dell'area Schengen. La Ue non ha mai dato cifre ufficiali, ma ha diffuso i dati di France Strategie secondo cui il commercio si ridurrebbe del 10%, comportando una contrazione dello 0,8% dell'economia del blocco, pari a 100 miliardi di euro.