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SUD SUDANLa carestia avanza, un quarto della popolazione è a rischio

08.02.16 - 17:29
Quasi tre milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza alimentare
La carestia avanza, un quarto della popolazione è a rischio
Quasi tre milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza alimentare

GIUBA - Il Sud Sudan si trova a dover affrontare livelli d'insicurezza alimentare senza precedenti, con 2,8 milioni di persone - quasi il 25% della popolazione - che continua ad avere urgente bisogno di assistenza alimentare, e almeno 40.000 persone sull'orlo della catastrofe.

L'allarme è stato dato oggi da tre agenzie delle Nazioni Unite: l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), il Fondo per l'Infanzia (UNICEF) e il Programma alimentare mondiale (PAM).

Le tre agenzie hanno sottolineato in una nota congiunta che "questi dati sono particolarmente preoccupanti perché mostrano un aumento della denutrizione proprio nel periodo post-raccolto - un momento in cui il paese dovrebbe avere più cibo a disposizione. Si prevede che il numero delle persone che soffrono la fame raggiungerà il picco durante la prossima stagione magra - tradizionalmente il periodo peggiore è tra aprile e luglio - quando la disponibilità di cibo è al minimo".

"Gli sfollati a causa del conflitto nell'Unity State, che sinora si sono cibati di pesce e di ninfee per sopravvivere, stanno esaurendo le loro poche fonti di cibo, via via che le inondazioni recedono - prosegue il comunicato -. I saccheggi di bestiame hanno privato molte persone di prodotti animali essenziali, i loro principali mezzi di sopravvivenza durante la stagione magra dello scorso anno. Se durante la stagione secca l'assistenza umanitaria non riuscirà a raggiungere in modo affidabile queste persone, nei prossimi mesi esse si troveranno ad affrontare una vera catastrofe".

Per questo motivo, conclude la nota, le agenzie delle Nazioni Unite "chiedono una rapida attuazione dell'accordo di pace firmato lo scorso anno, e di avere accesso illimitato alle aree del conflitto, per poter consegnare i tanto necessari rifornimenti nelle zone più colpite".

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