La legge è stata approvata dal Parlamento americano, manca solo il nulla osta di Obama.
WASHINGTON - Negli Stati Uniti chi ha commesso reati sessuali non ha vita facile, dal 1996 infatti la Megan's Law impone che il pubblico sia informato sul domicilio dei pregiudicati attraverso vere e proprie liste redatte in ognuno dei 50 stati. Ora il Parlamento americano ha approvato un nuovo testo: l'International Megan's Law (che prende sempre il nome da una bimba di Manhattan che venne rapita, stuprata e uccisa nel 1994) vuole impedire che un condannato per reati sessuali si rechi indisturbato all'estero per ripetere i propri abusi. Rispetto alla regola interna, quella internazionale si applicherà solo a chi ha molestato dei minorenni. L'ultima versione dell'articolo, a cui manca solo il nulla osta del presidente Obama, prevede che sul passaporto la persona sia riconoscibile come molestatore di minori.
Una legge criticata - A 22 anni dalla sua introduzione la Megan's Law viene ancora aspramente criticata. I registri dei molestatori hanno infatti generato numerosi gli episodi di esclusione sociale, se non persecuzione, delle persone che vi sono incluse. Il caso più eclatante avvenne nel 2006, quando il 21enne Stephen Marshall scaricò la lista dei sex offender del Maine con l'intenzione di eliminarli. La polizia riuscì a fermarlo solo dopo che ne aveva già trovati e uccisi due. Il ragazzo si suicidò per sottrarsi all'arresto.
Sulla lista "per sbaglio" - La più grande critica, però, riguarda il fatto che gli elenchi contengano indiscriminatamente tutti i condannati. Capita così che tra le 800mila persone che popolano le liste dedicate agli abusi su minori, figurino anche ragazzi condannati per aver praticato sexting (lo scambio di sms a contenuto erotico) con i compagni di scuola o 20enni condannati per aver avuto un rapporto sessuale con la fidanzata di 16. Con la versione internazionale della Megan's Law, accusano gli oppositori, queste persone, che già pagano eccessivamente la loro presenza sulle liste, rischiano di vedere la propria vita ancor più compromessa.