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BRASILEPost razzisti online esposti su cartelloni pubblicitari reali

01.12.15 - 17:54
“È negra, di cosa si lamenta?” è meno grave se scritto su Facebook? Una campagna vuol far riflettere a riguardo. Cosa ne pensi?
Criola
Post razzisti online esposti su cartelloni pubblicitari reali
“È negra, di cosa si lamenta?” è meno grave se scritto su Facebook? Una campagna vuol far riflettere a riguardo. Cosa ne pensi?
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RIO DE JANEIRO – Come si sente qualcuno che ha scritto un post razzista su Facebook, convinto che sarebbe stato senza conseguenze, e se lo ritrova invece affisso a caratteri cubitali fuori casa? Lo hanno scoperto i “bersagli” della campagna “Razzismo virtuale, conseguenze reali”, che ha fatto riflettere i brasiliani sugli effetti dei messaggi d’odio online in un modo molto particolare.

L’organizzazione che l’ha lanciata ha infatti raccolto post razzisti su Facebook e Twitter, li ha fatti stampare su grandi cartelloni pubblicitari e, usando la geolocalizzazione, li ha affissi (fisicamente) nelle località dove sono stati postati (virtualmente). “Quelle persone pensano di potersene stare sedute comodamente a casa e fare quello che vogliono su internet – ha spiegato alla BBC la promotrice dell’iniziativa, Jurema Werneck –. Noi non glielo permettiamo. Non possono nascondersi da noi, li troveremo”.

La campagna è stata avviata il mese scorso e ha preso spunto dal caso di Maria Júlia Coutinho (MaJu), una presentatrice di colore del canale Globo. Il 3 luglio scorso – Giorno nazionale contro la discriminazione razziale – quattro internauti hanno postato dei commenti razzisti contro di lei sulla pagina Facebook del telegiornale e l’episodio ha aperto una discussione sul razzismo online nel Paese. “Se ti lavassi bene, non saresti così sporca”, “È negra, si chiama MaJu e poi si lamenta pure del pregiudizio contro la macumba. Vaf*****o.” è il tenore dei post.

Ora, quei messaggi sono finiti esposti nelle città di chi li ha scritti, su cartelloni pubblicitari affittati apposta. “Volevamo stimolare una riflessione – spiega Criola, l’organizzazione contro il razzismo che ha promosso la campagna –: un commento su internet provoca meno danni di un’offesa diretta? Per chi lo posta, forse. Per chi lo subisce, però, non è mai così virtuale”. La riflessione e non la gogna sono l’obiettivo della campagna: “Abbiamo cancellato i nomi e i volti degli autori perché non vogliamo esporre nessuno – continua l’associazione –. Vogliamo solo sensibilizzare le persone perché, in futuro, riflettano sulle conseguenze prima di postare dei commenti razzisti”.

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COMMENTI
 

lo spiaggiato 8 anni fa su tio
aha aha aha... Immagino qualche utente di Tio con la casa impiastriccata di manifesti... :-))))
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