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STATI UNITIWikileaks, tutti i segreti del capo della Cia

22.10.15 - 09:08
Sono stati pubblicati ieri, come promesso, molti dati personali e sensibili di John Brennan
Wikileaks, tutti i segreti del capo della Cia
Sono stati pubblicati ieri, come promesso, molti dati personali e sensibili di John Brennan

NEW YORK - Dal codice fiscale agli estremi del passaporto, dal numero del cellulare personale a quello del telefono di casa. Wikileaks, come promesso, ha pubblicato ieri molti dei dati personali e sensibili del responsabile della Cia, John Brennan.

Il suo account di posta elettronica (non è chiaro se quello suo personale o quello della Cia) era stato hackerato alcuni giorni fa da un teenager americano che era riuscito a intrufolarsi nelle email del numero uno degli 007, fingendosi un dipendente di una delle maggiori aziende telefoniche negli Usa.

Insomma, una vera e propria beffa per il massimo responsabile dello spionaggio americano. E un grande imbarazzo nel quartier generale di Langley nonché negli ambienti dell'amministrazione Obama, Casa Bianca compresa. Tra le informazioni pubblicate da Wikileaks anche diversi dati molto delicati relativi ai familiari del capo dell'agenzia di intelligence statunitense, dai genitori alla moglie Kathy. Di quest'ultima, per esempio, è stato pubblicato il social security number, quel numero che in America serve per identificare i contribuenti.

Non è ancora chiaro se tra i documenti rubati e ora in mano all'agenzia di controinformazione fondata da Julian Assange ci siano anche dati che mettono a rischio la sicurezza nazionale. Dalle carte emergono comunque alcuni dettagli sul lavoro svolto da Brennan prima che diventasse direttore della Cia (nel 2013 quando successe a Leon Panetta) ed era uno dei più stretti collaboratori di Barack Obama come capo dell'antiterrorismo. Per esempio, da alcune email emerge il suo giudizio positivo sul ruolo svolto dall'Iran nella costituzione del governo Karzai in Afghanistan e sull'impegno di Teheran nella costruzione dell'era post-talebani. Nelle stesse missive, inoltre, l'attuale capo della Cia registra l'insoddisfazione del ministro degli esteri iraniano che si lamentò dell'atteggiamento dell'amministrazione americana, spiegando come Teheran non fu mai ringraziata per quel ruolo svolto in Afghanistan.

Per quel che riguarda l'annosa polemica sulle presunte torture perpetrate da uomini della Cia, dalle email di Brennan emerge come più volte fossero state avanzate dall'agenzia di intelligence proposte per espandere il programma dei cosiddetti "interrogatori rafforzati", riservato in teoria solo a sospetti terroristi. Ma nella realtà - si è scoperto nel tempo - utilizzati anche per interrogare molte persone innocenti o comunque che nulla avevano a che fare con gruppi legati al terrore

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