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FRANCIAAttacco a Charlie Hebdo: "Azione ordinata e organizzata all'estero"

13.10.15 - 19:18
Un messaggio di posta elettronica ritrovato dagli inquirenti sul computer di Amedy Coulibaly ha svelato oggi l'esistenza di una vera e propria organizzazione dietro agli attacchi del 7 gennaio
Attacco a Charlie Hebdo: "Azione ordinata e organizzata all'estero"
Un messaggio di posta elettronica ritrovato dagli inquirenti sul computer di Amedy Coulibaly ha svelato oggi l'esistenza di una vera e propria organizzazione dietro agli attacchi del 7 gennaio

PARIGI - Istruzioni dalla Siria, attraverso un indirizzo di posta elettronica che transitava per gli Stati Uniti; frasi in codice, così da non destare sospetti; email letta e subito dopo eliminata: così un ignoto mandante ha ordinato e manovrato l'attentato di gennaio a Charlie Hebdo e quello del giorno dopo al supermercato kosher di Parigi.

Un messaggio di posta elettronica ritrovato dagli inquirenti sul computer di Amedy Coulibaly ha svelato oggi l'esistenza di una vera e propria organizzazione dietro gli attacchi, smentendo definitivamente l'ipotesi che i fratelli Kouachi che fecero irruzione nella redazione del periodico di satira e lo stesso Coulibaly che prese gli ostaggi nel supermercato ebraico fossero "cani sciolti" del terrorismo.

Il messaggio di istruzioni - la cui scoperta è stata rivelata stamattina dalla tv BFM - fu inviato alla vigilia della strage all'Hyper Cacher, dopo che Coulibaly aveva sparato a una poliziotta in strada a Montrouge, banlieue di Parigi.

Il mandante ordina a Coulibaly di "lavorare da solo" e di "andare sul più facile e il più sicuro", eventualmente "ricominciando diverse volte". Dal messaggio sembra che Coulibaly avesse peraltro una certa autonomia nello scegliere l'obiettivo: "forse banlieue se ci sono problemi al centro - dicono le istruzioni - sei tu che puoi giudicare al meglio".

Avvicinarsi ai complici e girare un video sono invece ordini che si riferiscono con ogni probabilità alla concomitanza con l'azione dei fratelli Kouachi. I quali, nel messaggio, sembrano essere indicati con il nome in codice di "zigoto". A loro, Coulibaly deve "dare gli strumenti a nome di 'd'", forse Daesh (l'Isis).

Non mancano le frasi tranquillizzanti per il 32enne kamikaze, al quale il misterioso mandante promette di farsi carico di Hayat Boumeddiene, la sua ragazza che ha lasciato la Francia alla vigilia degli attentati diretta in Siria. Il messaggio risulta inviato alle 17:21 dell'8 gennaio (oltre 24 ore dopo la strage a Charlie Hebdo, mentre i fratelli Kouachi erano ancora in fuga) ed eliminato - come da istruzioni - alle 19. Il giorno dopo, Coulibaly prenderà in ostaggio clienti e dipendenti di un supermercato kosher di Parigi e ucciderà quattro di loro, tutti ebrei, prima di essere eliminato nell'irruzione della polizia.

BFM afferma che l'autore del messaggio si trovava con ogni probabilità in Siria ma ha utilizzato un account falso che transita attraverso gli Stati Uniti. Con abilità evidentemente collaudatissima ha evitato ogni parola che avrebbe potuto destare i sospetti degli uomini dei servizi, in quelle ore intenti a setacciare tutte le reti di sospetti fiancheggiatori dei jihadisti.

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