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SIRIAOffensiva di terra ma contro i ribelli non dell'Isis

08.10.15 - 20:05
L'esercito siriano si è concentrato in zone in cui sono presenti altre formazioni islamiste
Offensiva di terra ma contro i ribelli non dell'Isis
L'esercito siriano si è concentrato in zone in cui sono presenti altre formazioni islamiste

SIRIA - Dopo una settimana di bombardamenti russi, l'esercito siriano e i miliziani suoi alleati hanno lanciato un'offensiva di terra che, secondo gli annunci delle autorità di Damasco, dovrà "eliminare le basi terroristiche". Ma finora gli attacchi sono concentrati in aree non in mano all'Isis, bensì ad altre formazioni islamiste e gruppi di ribelli.

Le forze governative hanno il compito di "liberare le regioni e le città che soffrono per il terrorismo e i suoi crimini", ha affermato in un discorso alla televisione di Stato il generale Ali Abdullah Ayub, capo di stato maggiore delle forze armate. L'offensiva, ha aggiunto, è stata lanciata oggi dopo che "i raid russi contro lo Stato islamico e altre organizzazioni terroriste hanno ridotto le loro capacità di combattimento".

Mosca ha detto di avere colpito durante la scorsa notte 27 obiettivi dell'Isis. Mentre l'agenzia governativa siriana Sana ha riferito che ieri i missili calibro 26 lanciati dalla flotta russa nel Mar Caspio si erano abbattuti su diverse località, tra le quali Raqqa, nel nord del Paese, considerata la 'capitale' del Califfato in Siria.

Ma l'offensiva delle truppe di terra siriane, scattata stamane, è diretta contro aree dove l'Isis non è presente, secondo l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani. In particolare in una regione nell'ovest del Paese, tra le province di Hama, Idlib e Lattakia, dove sono presenti gruppi di ribelli e varie formazioni islamiste, tra le quali il Fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaida.

Anche la Coalizione internazionale a guida americana, che da 13 mesi bombarda in Siria, ha colpito più volte postazioni del Fronte al Nusra. Ma il regime siriano definisce "terroristi" tutti i gruppi armati dell'opposizione.

Per questo, dopo avere bombardato nei giorni scorsi anche postazioni dell'Isis a Raqqa e nella provincia di Homs - compresa la città di Palmira - i jet russi si sono dedicati oggi soprattutto a dare copertura aerea al tentativo di avanzata delle truppe siriane nelle altre regioni. Compresa appunto la provincia di Hama, dove, secondo l'Ondus, nei primi scontri sono rimasti uccisi 13 soldati siriani e 11 combattenti del fronte opposto.

Nella provincia di Hama sono presenti anche miliziani dell'Esercito siriano libero (Esl), sostenuti dall'Occidente, sebbene in aree finora non investite dai combattimenti. Il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, ha affermato che proprio l'Esl sarebbe tra le forze che sarebbero "pronte a cooperare e a discutere sulla partecipazione nella lotta contro l'Isis". Un'offerta che però rimane tutta da verificare.

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