Cerca e trova immobili
Con una risoluzione al voto domani, la Contea di Blount potrebbe implorare ufficialmente Dio di essere risparmiata
MARYVILLE - La decisione della Corte Suprema americana di legalizzare il matrimonio gay in tutti gli Stati Uniti continua a creare inguaribili mal di pancia ad alcuni funzionari locali. Questa volta, il rifiuto dell’unione ritenuta contraria alla morale cristiana arriva dalla Contea di Blount, nel Tennessee, che potrebbe rivolgersi direttamente a Dio con una risoluzione ufficiale in cui implora di essere risparmiata dal suo castigo.
Il testo, proposto dalla consigliera Karen Miller, sarà sottoposto al voto nel consiglio di domani sera. Esso invita i legislatori dello Stato del Sud a “proteggere il Matrimonio Naturale da opinioni giudiziali illegali” e si rivolge poi direttamente all’Altissimo: “Che Dio ci oltrepassi con la sua ira e non distrugga la nostra contea come fece con Sodoma e Gomorra e le città vicine”, recita il testo. Per Miller, il fatto che un funzionario statale, al momento del suo insediamento, giuri con la formula “Che Dio mi aiuti” implica che debba difendere sia la costituzione americana che la “Legge Naturale superiore”.
La proposta di risoluzione della Contea del Tennessee arriva dopo il caso mediatico di Kim Davis, la funzionaria della Contea di Rowan, in Kentucky, che ha bloccato l’emissione di tutte le licenze di matrimonio per protesta contro il matrimonio gay. La fervente cristiana, dopo una breve detenzione, è tornata al lavoro e il suo ufficio ha ripreso a emettere licenze di matrimonio che non recano però la sua firma. Il Vaticano non ha “né confermato né smentito” che Davis abbia incontrato Papa Francesco durante il recente viaggio del Pontefice negli Stati Uniti.
