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L’aggressore, abbattuto dalla polizia, si chiamava Chris Harper-Mercer e aveva 26 anni
NEW YORK - È stato ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia l’autore della strage nel College in Oregon. Il killer aveva 26 anni e, da informazioni diffuse dai maggiori media statunitensi, si chiamava Chris Harper-Mercer.
Alcuni media americani riferiscono che sui social network il giovane si professava "conservatore repubblicano" e respingeva le "religioni organizzate". Mentre in un profilo MYSpace comparirebbe una sua foto con un'arma e immagini propagandistiche pro Ira.
Piano anticipato sui social - Il 26enne avrebbe parlato del suo piano in una chat online. Ed è stato proprio il “mondo social”, il primo a lanciare un grido d’allarme. Il giovane è stato definito da tutti i media americani come “una persona pieno di rabbia e di odio”. Secondo altre fonti la strage ha motivazioni religiose. “Ha fatto alzare gli studenti a uno a uno e gli ha chiesto di che fede fossero. Poi li ha freddati senza pietà”. Questo il tragico resoconto di chi c’era ed è sopravvissuto alla mattanza. Ora l’America si interroga sull’ennesima strage e sui motivi che l’hanno provocata. E piange altre dieci vittime innocenti.
Pensare alla vittime - Lo Sceriffo della Contea è stato uno dei primi ad accorrere sul luogo della tragedia. Non parla del killer. Ci sono cose più importanti. “Bisogna pensare alle vittime e non al killer. Lui non merita alcuna attenzione mediatica”.
La reazione di Obama - Il presidente americano Barack Obama ha espresso giovedì la sua tristezza e la sua collera verso queste sparatorie che sono ormai diventate una “routine” negli Stati Uniti. Il presidente ha nuovamente richiesto al Congresso di rendere più restrittiva la legge per i detentori d’armi da fuoco. “I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti alle persone che stanno soffrendo a causa di questa strage”.
