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EGITTOMuezzin fantasista? “La preghiera è meglio di Facebook”

31.08.15 - 15:12
Sotto inchiesta per aver cambiato l’appello alla preghiera, un muezzin egiziano smentisce tutto: “Giuro su Dio che non ho nemmeno internet!”
Muezzin fantasista? “La preghiera è meglio di Facebook”
Sotto inchiesta per aver cambiato l’appello alla preghiera, un muezzin egiziano smentisce tutto: “Giuro su Dio che non ho nemmeno internet!”

KAFR AL-DAWAR - Se la trovata fosse vera potrebbe far sorridere alcuni, ma la versione “moderna” dell’appello alla preghiera che un muezzin egiziano è accusato di aver pronunciato potrebbe avere per lui spiacevoli conseguenze, almeno a livello professionale. Secondo la denuncia, Mahmud Yusuf al-Mughazi avrebbe infatti modificato la frase distintiva della chiamata alla preghiera dell’alba in maniera ben poco ortodossa. Anziché salmodiare il canonico “La preghiera è meglio del sonno” il muezzin avrebbe così intonato un moderno “La preghiera è meglio di Facebook” dagli altoparlanti del minareto.

La segnalazione ha fatto immediatamente scattare un’indagine da parte della locale direzione del ministero preposto alle questioni religiose. Al-Mughazi è stato temporaneamente allontanato dalla moschea dove lavorava, a Kafr al-Dawar nel delta del Nilo.

Il 54enne, tuttavia, respinge fermamente le accuse, dietro le quali ci sarebbero secondo lui i Fratelli Musulmani. Esponenti dell’organizzazione islamista – ora illegale in Egitto – gli avrebbero infatti proposto dei soldi per permettere loro di tenere lezioni ai bambini nella moschea. Il rifiuto di al-Mughazi avrebbe fatto scattare la loro vendetta, una falsa accusa per allontanarlo dal luogo di culto. “Sono solo menzogne e calunnie. Giuro su Dio che non so cosa sia questo Facebook e che non ho nemmeno internet”, ha dichiarato il muezzin al programma al-Ashira Masa’an. Al-Mughazi ha sottolineato che non si sognerebbe mai di cambiare la parola del Profeta di Allah e che sono orami più di dieci anni che deve combattere con i Fratelli musulmani. “Chiedo al presidente Abdel Fattah el-Sisi d’intervenire per risolvere questa situazione”, ha concluso.

 

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