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UNGHERIA/SVIZZERAEmigrati pagati per tornare: "È una misura disperata"

03.07.15 - 07:12
L’Ungheria tenta di riportare a casa i suoi giovani. Per Kriszti, ungherese da cinque anni in Svizzera, il governo dovrebbe fare ben altro.
Emigrati pagati per tornare: "È una misura disperata"
L’Ungheria tenta di riportare a casa i suoi giovani. Per Kriszti, ungherese da cinque anni in Svizzera, il governo dovrebbe fare ben altro.

ZURIGO - L’Ungheria torna a fare parlare di sé per quel che riguarda il tema della migrazione. Dopo aver annunciato di voler costruire un muro al confine con la Serbia per evitare l’ingresso di migranti irregolari, Budapest ha infatti lanciato una campagna per fare ritornare in patria i giovani cervelli emigrati in cerca di migliori paghe e opportunità.

L’operazione prevede che a chi torna venga pagato il biglietto aereo e gli sia versata una somma di 100mila fiorini al mese (circa 330 franchi) per un anno a titolo di sostegno per l’alloggio. «Chi vive all’estero, specialmente in Europa, può pagarsi tranquillamente da solo un biglietto per tornare in Ungheria – commenta Kriszti*, specialista del settore IT a Zurigo da cinque anni –. La proposta dei 100mila fiorini al mese per un anno, invece, potrebbe essere più allettante come punto d’inizio: è il salario medio di un impiegato del settore pubblico». Secondo la 31enne, tuttavia, solo chi è all’estero da poco o ha molta nostalgia di casa potrebbe essere ingolosito dall’offerta. Chi parte, infatti, lo fa per cercare una qualità di vita migliore e per sfuggire alla situazione socio-economica del Paese. «Preferirei che il governo sistemasse le cose per invogliare la gente a restare: se si potesse vivere con i soldi che si guadagnano, ci fosse meno corruzione e più libertà d’informazione la gente lo farebbe».

Inutile, d’altronde, cercare di convincere chi se n’è andato da tanto tempo: «Quando si ha già la propria vita e le proprie relazioni altrove non è solo una questione economica – valuta Kriszti –. Questa mi pare una misura disperata in risposta alle statistiche sull’emigrazione giovanile».

*Nome noto alla redazione

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