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ITALIA750 migranti morti nel naufragio, si chiarisce la dinamica

25.04.15 - 13:39
Il comandante Mohammed Alì Malek tentò la fuga e andò a urtare per tre volte la nave
750 migranti morti nel naufragio, si chiarisce la dinamica
Il comandante Mohammed Alì Malek tentò la fuga e andò a urtare per tre volte la nave

CATANIA - Il 'comandante' tunisino del peschereccio che ha fatto naufragio la sera del 18 aprile scorso al largo della Libia, provocando la morte di oltre 750 migranti, era alla guida del natante al momento della collisione e "quando ha capito che l'equipaggio del mercantile" che li stava per soccorrere "non era di nazionalità italiana, invece di avvicinarsi ha provato ad allontanarsi urtando per tre volte" con la nave "e si è capovolto".

È la dinamica della tragedia confermata da più sopravvissuti in interrogatori resi alla polizia di Stato e alla guardia costiera ripresi nell'ordinanza del Gip di Catania che ha confermato il fermo dei due scafisti il tunisino Mohammed Alì Malek, di 27 anni, e il suo 'aiuto', il siriano Bikhit Mahmud, di 25.

I due si sono dichiarati innocenti, sostenendo di essere dei 'viaggiatori'. Il siriano, non soltanto si dice estraneo, ma ha anche accusato il 'comandante': "Questo capitano - ha fatto mettere verbale nell'inchiesta della Dda della Procura di Catania - aveva in mano un telefono satellitare e parlava con un libico e io ho sentito che diceva :'libico noi moriremo'.

 

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