Cerca e trova immobili
Ha collaborato all'uccisione di almeno 300mila persone nel lager nazista. Oskar Groening, ex membro delle SS, ha detto oggi a processo che sapeva quello che accadeva nel campo di sterminio
LUENEBURG - "Vi chiedo di perdonarmi. Per me non vi è dubbio che io mi sia reso corresponsabile moralmente". Sono queste le parole pronunciate da Oskar Groening ex membro delle SS - oggi 93enne - accusato di aver collaborato all'uccisione di almeno 300 mila persone nel lager nazista che assurge a simbolo della Shoah.
Groening ha ammesso di essere venuto subito a conoscenza, fin dal suo arrivo nel lager di Auschwitz nel 1942, del fatto che nel campo gli ebrei venissero gassati. L’uomo ha anche affermato di aver assistito a crudeltà che avvenivano sotto i suoi occhi. Secondo l’accusa col suo comportamento ha dato sostegno allo sterminio sistematico dei prigionieri.
In un'intervista apparsa tempo fa al settimanale tedesco Der Spiegel ha detto: "Mi sento in colpa verso il popolo ebraico. Sono stato in una truppa che ha commesso dei crimini, di cui non sono colpevole. Chiedo scusa al popolo ebraico, e chiedo perdono al Signore"
Goering si è presentato in aula in sedia a rotelle, insieme ai suoi avvocati. A fare il suo nome e denunciarlo sono stati degli ex internati del campo di sterminio, sopravvissuti all’Olocausto.
Conosciuto come “il contabile di Auschwitz”, Gröning ha ammesso il suo ruolo nella gestione e nel conteggio dei soldi confiscati ai prigionieri nel campo e ha affermato di essere consapevole della strage, anche se nega ogni ruolo diretto nel genocidio.
Al processo, che dovrebbe durare fino al 29 luglio, partecipano 55 parti civili, sopravvissuti o familiari delle vittime. Se Gröning sarà giudicato colpevole potrebbe ricevere una condanna fino a 15 anni di carcere.
