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FRANCIAAirbus 320, i testimoni: "Forti rumori", "Si è disintegrato"

24.03.15 - 23:00
La caduta, secondo Germanwings, è durata otto minuti. Lufthansa, cinque mesi fa un volo sfiorò la tragedia
Airbus 320, i testimoni: "Forti rumori", "Si è disintegrato"
La caduta, secondo Germanwings, è durata otto minuti. Lufthansa, cinque mesi fa un volo sfiorò la tragedia

PARIGI - È sera quando gli elicotteri smettono di volare e su Seyne-Les-Alpes torna il silenzio. Per tutto il giorno la tranquillità di questo paesino, poco più di 1.400 anime, sulle Alpi dell'Alta Provenza, nel sud della Francia, è stata sconvolta dai soccorritori dell'Airbus A320 della Germanwings che si è schiantato sulle sue montagne. Una lunga fila indiana di lampeggianti, arrivati da tutta la regione. "Non troveranno più nulla - dice un anziano sulla piazza centrale - non si può far altro che pregare".

La conferma arriva dalle televisioni, che ripetono all'infinito il nome di questo paese diventato protagonista di una delle peggiori tragedie aeree mai avvenute in Europa. "L'Airbus è entrato nella montagna e si è disintegrato. È difficile perfino riconoscere i rottami", dice un soccorritore subito dopo aver sorvolato la zona dell'impatto, sul massiccio dei Trois-Évêchés, a circa 2.000 metri di quota. Sul costone della montagna, annerita dalle fiamme, i segni dell'esplosione. "Sembrano quelli di una gigantesca bomba", azzarda un gendarme appena atterrato con l'elicottero al campo volo, poco fuori Seyne, dove è stata allestita il centro operativo dei soccorsi.

Un testimone racconta di aver visto l'aereo volare "troppo basso" e "di essersi infilato nelle rocce come un missile, di punta". Un altro testimone ha riferito che il volo Germanwings faceva "strani rumori" poco prima di schiantarsi. Il proprietario di un camping situato nelle vicinanze del luogo del disastro, Pierre Polizzi, ha riferito che "alle 11.30 ho sentito forti rumori dal cielo. Nella zona passano spesso jet militari ma guardando fuori non ho visto aerei di quel tipo. Il rumore è durato circa 8 secondi, sembrava volasse più lentamente di un aereo militare. Poi c'è stato un altro prolungato rumore, 30 secondi dopo". "Non ho mai visto nulla del genere", sottolinea un soccorritore, pallido in volto mentre nella palestra del paese viene allestita la camera ardente per accogliere le salme con i mazzi di fiori, le bandiere della Francia e quelle di Germania e Spagna, le nazioni della maggior parte dei passeggeri morti nello schianto. Sui tavoli, coperti da tovaglie bianche, i registri delle condoglianze ancora intonsi.

"L'aereo è entrato nella montagna e si è disintegrato. È difficile persino riconoscere i rottami". È la drammatica testimonianza di un altro soccorritore francese che ha sorvolato la zona in cui si è schiantato l'Airbus. "È una scena spaventosa", si limita ad aggiungere al suo rientro in elicottero al campo volo di Seyne-Les-Alpes, dove è stata allestita la base dei soccorritori.

"Proseguiremo le operazioni per tutta la notte", dice il portavoce del ministero dell'interno. "Sul posto c'è una squadra di esperti - spiega - in grado di riconoscere anche la più piccola traccia umana. Faremo di tutto per restituire ai familiari i loro cari", aggiunge, ribadendo "il massimo impegno nelle indagini sulle cause dell'incidente" che già aveva assicurato la ministra dell'ecologia, dello sviluppo sostenibile e dell'energia Ségolène Royal subito dopo aver sorvolato la zona dell'incidente.

A Seyne, domani, è previsto l'arrivo del presidente francese François Hollande, per accogliere nella zona della tragedia la cancelliera tedesca Angela Merkel ed il primo ministro spagnolo Mariano Rayoj.

Il mistero degli 8 minuti di silenzio - Ore 10.30: il volo 4U 9525 di Germanwings, partito mezz'ora prima da Barcellona e diretto a Düsseldorf, scompare dagli schermi radar mentre vola sul sud della Francia. Ore 10.47: in assenza di comunicazioni da parte dei piloti, la Direzione dell'aviazione civile francese lo dichiara "in emergenza". Ore 10.53: dopo un'inspiegabile perdita di quota - brusca ma non verticale - l'aereo si schianta ad oltre 1.500 metri di quota, sul massiccio delle Trois Évêchés, fra Barcelonette e Dignes, nelle Alpi francesi.

A più riprese, nella giornata, si è parlato di impossibilità di escludere la sopravvivenza di qualcuna fra le 150 persone a bordo. In serata, dopo il sorvolo della zona e l'avvistamento dei rottami - il più grosso non supera la misura di una piccola utilitaria - la speranza si è spenta. L'aereo si è schiantato sulla montagna a una velocità fra i 600 e i 700 km/h. I testimoni - rari nella zona disabitata - hanno detto di aver visto l'aereo volare incredibilmente basso.

In ritardo di oltre 20 minuti, l'aereo era decollato alle 10.00 precise dall'aeroporto internazionale di Barcellona El Prat, dove era arrivato un'ora prima proveniente da Düsseldorf. Dopo il decollo, l'aereo ha sorvolato il mare prendendo quota e arrivando ai regolari 30.000 piedi di quota (9 km) alle 10.17, poi 38.000 alle 10.27, al largo di Tolone, nel sud della Francia. Velocità anch'essa regolare, 470 nodi (870 km l'ora).

L'allerta viene data qualche minuto dopo dal funzionario di permanenza all'aviazione civile francese perché l'aereo non dà più segnali radio. Diverse volte viene chiamato, ma non c'è alcuna risposta. L'aviazione si accorge poi di una deviazione dalla rotta corretta e di una perdita di quota, il controllo aereo fa scattare la procedura d'emergenza e parte subito un caccia dell'aeronautica militare in funzione antiterrorismo, affiancato da un elicottero dei gendarmi. L'aereo è introvabile.

Dai dati di Flightradar, sito che traccia le rotte di tutti gli aerei in volo, si constata che fra le 10.31 e le 10.32 l'A320 comincia a scendere bruscamente. Non cade, ma la discesa è veloce, 1 km al minuto fino alle 10.41, quando dell'Airbus si perde ogni traccia. La caduta, secondo Germanwings, è durata otto minuti. Lo schianto avviene alle 10.53.

In serata viene trovata una delle scatole nere, domani pomeriggio si conosceranno i primi risultati in una conferenza stampa convocata dall'Ufficio inchieste incidenti. I dati di volo sono incomprensibili agli esperti francesi che li hanno analizzati: la discesa è costante ma controllata, come se l'aereo procedesse con pilota automatico. L'unica spiegazione di un'azione del genere, molto grave, è la perdita di pressurizzazione. Ma non ci sarebbe stato motivo per non comunicare l'inconveniente a terra. Invece, silenzio per otto, interminabili minuti, fin quando l'aereo si infrange contro la parete della montagna.

Gli esperti francesi, ex piloti o esperti di aviazione civile e militare, che escludono un attentato con esplosione, non sono altrettanto categorici nell'escludere una "presenza illecita" a bordo. Che spiegherebbe non soltanto l'assenza di contatti volontaria da parte dei piloti ma anche il mancato ricorso al codice d'emergenza (7077) che in casi disperati si invia a terra tramite trasponder.

Lufthansa, cinque mesi fa un volo sfiorò la tragedia - La dinamica è simile: una perdita di quota improvvisa. Ma nel caso del volo da Barcellona a Düsseldorf schiantatosi stamani sulle Alpi francesi l'esito è stato tragico. Mentre lo scorso 5 novembre, fortunatamente, il velivolo Lufthansa (casa madre di Germanwings) riuscì ad evitare lo schianto grazie alla freddezza e alla preparazione dei piloti. Anche in quel caso si trattava di un Airbus, un A321 per la precisione, in volo da Bilbao a Monaco di Baviera.

L'incidente dello scorso anno, ha scritto il settimanale tedesco "Der Spiegel" - trovando conferma da parte della compagnia di bandiera tedesca - è avvenuto in fase di decollo, circa 15 minuti dopo la partenza e sarebbe stato provocato dal ghiaccio accumulatosi sui sensori che hanno passato informazioni errate al sistema dell'aereo.

Da un'altezza di 9mila metri l'A321 ha così perso quota, circa mille metri al minuto, senza che i piloti potessero invertire la rotta manualmente. Solo dopo aver spento il computer di bordo il comandante ha potuto riprendere il controllo del velivolo. L'equipaggio ha "reagito bene e in modo avveduto", aveva spiegato un portavoce Lufthansa all'agenzia Dpa la scorsa settimana, consentendo all'aereo con 109 passeggeri a bordo di atterrare a Monaco in sicurezza e senza danni.

La compagnia tedesca aveva poi immediatamente sostituito i sensori su tutti gli 80 velivoli della famiglia A320. E un rapporto sulla vicenda dovrebbe essere pubblicato a breve dall'autorità tedesca per le indagini sugli incidenti aerei.

Al di là delle evidenti differenze nell'esito dei due incidenti, resta la coincidenza di una improvvisa perdita di quota. Anche se nel caso del volo di oggi da Barcellona a Düsseldorf, la discesa potrebbe essere stata la conseguenza di una manovra di emergenza controllata.

Il velivolo è passato da 38.000 a 6.800 piedi in otto minuti. "Un tempo - spiega il direttore centrale del coordinamento degli aeroporti dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) italiano, Giuseppe Daniele Carrabba - che non è così breve come potrebbe sembrare" e potrebbe essere conseguenza di una manovra volontaria pur se dovuta ad una "discesa di emergenza".

Naturalmente al momento "è impossibile risalire alle cause che hanno costretto l'aereo della Germanwings a cambiare quota", spiega Carabba che comprensibilmente non vuole entrare nel merito dell'incidente avvenuto sulle Alpi a poche ore dallo schianto. Un cambio di quota può essere necessario per le cause più diverse, come il maltempo o variazioni di portanza, ossia variazioni della pressione attorno alle ali provocate da correnti d'aria.

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