Lo rende noto l'Osservatorio nazionale per i diritti umani
DAMASCO - I corpi di oltre 230 persone uccise dai jihadisti dell'Isis sono stati trovati in una fossa comune nella provincia di Deyr az Zor, nell'est della Siria. Lo rende noto l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), precisando che le vittime sono membri della tribù degli Sheitat, di cui era stato denunciato un massacro in settembre.
I corpi, la maggior parte vestiti con abiti civili e molti decapitati, sono stati rinvenuti da altri membri del clan tribale nella regione desertica di Kashkushe.
Secondo l'Ondus, si tratta di una parte delle vittime del massacro perpetrato dallo Stato islamico contro gli Shaitat, dopo che la tribù si era ribellata all'Isis a causa di un dissidio sull'estrazione e la commercializzazione sul mercato nero del petrolio prodotto dai pozzi di questa regione ricca di greggio, di cui il clan è originario. Secondo l'ong, le vittime del massacro sono almeno 900.
ats