Cerca e trova immobili

ITALIAGenova sommersa dal fango, il sindaco all'attacco

10.10.14 - 20:46
"L'allerta non ci è stata comunicata" denuncia Marco Doria
Genova sommersa dal fango, il sindaco all'attacco
"L'allerta non ci è stata comunicata" denuncia Marco Doria

GENOVA - Ci risiamo. Genova ancora una volta nella morsa di acqua, fango e detriti. Stavolta sono esondati il Bisagno, lo Sturla e il rio Fereggiano. Questo è uscito dagli argini poco prima di mezzanotte di ieri. I danni sono enormi: tutta l'area della foce del torrente Bisagno è sommersa di fango e acqua così come quartieri retrostanti Brignole.

Auto, moto, cassonetti sono ammassati dove sono stati sospinti dalla furia della piena che ha devastato negozi, fondi, cantine, portoni, appartamenti al piano terreno. Fango e detriti ovunque. Un'alluvione costata la vita a un 57enne genovese, annegato nella piena del torrente Bisagno, lo stesso che alimentò la piena del rio Fereggiano nel 2011 causando la morte di sei persone.

La vittima stava camminando quando è stata sorpresa dalla furia delle acque. Numerose le aree colpite della città. Panico e danni anche nel levante. C'è stato anche lo sviamento, all'altezza di Bivio Fegino, di un treno Frecciabianca Roma-Torino, con lievi contusioni per due passeggeri e i due macchinisti.

Ancora una volta le accuse rimbalzano da una parte all'altra quando si tratta di attribuire responsabilità. Il primo cittadino, Marco Doria, denuncia che non c'è stata alcuna segnalazione di allarme da parte delle autorità preposte. "L'allerta non ci è stata comunicata - dice - Non doveva essere il Comune a lanciare l'allerta meteo dopo cinque giorni di pioggia".

Il presunto mancato allarme sarà al vaglio degli inquirenti nell'inchiesta annunciata dal procuratore di Genova, Michele Di Lecce, che insieme al pm Gabriella Dotto aprirà un fascicolo per omicidio colposo e disastro colposo a carico di ignoti.

Polemico anche il governatore della Liguria, Claudio Burlando, che ha sottolineato come "la rabbia non derivi dal fatto che non si riesca sempre a prevedere cosa accadrà, ma dai tre anni di stop forzati ai lavori per la messa in sicurezza del torrente Bisagno. Ci sono state tre sentenze amministrative che hanno paralizzato l'intervento. E ora ne paghiamo le conseguenze".

Il premier Matteo Renzi da Zola Predosa ha detto "non lasceremo soli coloro i quali vorranno ripartire e saremo pronti a fare la nostra parte". Renzi ha sottolineato che "adesso è il momento della responsabilità" e aggiunto "Non esprimo solidarietà solo alla famiglia della vittima ma anche a tutti coloro che hanno subito danni, in particolare i commercianti che avevano avuto il negozio distrutto dall'acqua tre anni fa e che erano ripartiti e che adesso si sono ritrovati di nuovo in ginocchio. Vorrei rassicurarli sul fatto che trovando le opportune soluzioni giuridiche non li lasceremo soli".

Per il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, l'alluvione "ripete oggi con un'altra vittima, il lutto del 2011, con un evento fotocopia". I lavori per la messa in sicurezza del Bisagno, con 35 milioni già stanziati e pronti da spendere, "sono rimasti bloccati per tre anni a causa di un contenzioso presso la giustizia amministrativa". E fa sentire la sua voce anche Beppe Grillo, genovese doc: "Non è lecito parlare di tragedie. Abbiamo assistito ad una cosa vergognosa, ad una spesa economica inutile".

La macchina dei soccorsi è subito scattata, l'Esercito è pronto a far intervenire gli assetti operativi del genio, mentre agli atti di sciacallaggio è stata immediata la risposta delle forze dell'ordine: 4 persone sorprese a rubare in negozi alluvionati del centro sono stati arrestati. Saranno processati per direttissima.

Ats Agi

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE