Il rapporto si sofferma in primo luogo sul benessere dei migranti e lo sviluppo, soffermandosi anche sulle condizioni di vita. Sulla base dei risultati di un sondaggio realizzato dall'Istituto Gallup - che ha intervistato più di 25.000 migranti in oltre 150 paesi - il rapporto afferma che nel complesso, la migrazione migliora il benessere soprattutto per coloro che si trasferiscono al Nord. Sono i migranti che si spostano da Nord a Nord (tra paesi ad alto reddito), piuttosto che da Sud a Nord, a segnalare maggiori benefici. I migranti Sud-Nord risultano infatti meno propensi a sentirsi soddisfatti della loro vita rispetto a chi è nato nei paesi di destinazione.
La migrazione Sud-Sud tra paesi a basso o medio reddito è in gran parte una questione di sopravvivenza, porta a pochi miglioramenti e i migranti continuano a dover affrontare grandi difficoltà, alla stessa stregua della popolazione locale. Secondo il rapporto, anche se circa i due terzi dei migranti internazionali sono originari del Sud, le persone provenienti da paesi del Nord sono più propense a migrare. In effetti, le persone emigrate costituiscono tra il 3,6 % e il 5,2 % della popolazione del Nord, mentre nel Sud, gli emigrati rappresentano circa il 3 % della popolazione. Per il direttore generale dell'Oim Willaim Lacy Swing, alla luce di questi dati, "è necessario guardare a migrazione e sviluppo con un approccio più globale".