Liu Tienan ha "abusato della sua posizione per trarre profitti per sè e la sua famiglia" e ha ricevuto "bustarelle in grandi quantità", aveva scritto la scorsa settimana la Nuova Cina, citando la commissione disciplinare, l'ente di controllo del partito comunista. Liu era stato licenziato lo scorso maggio dopo le accuse rivolte da un noto giornalista cinese sul suo microblog; era stato quindi rimosso da tutte le sue "funzioni di dirigente" ed espulso dai ranghi del partito comunista ai primi di agosto.