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Correa ha confermato la visita a Quito, due settimane fa, del vice ministro degli esteri siriano, Faisal al Miqdad, ma ha smentito la versione fornita dal quotidiano israeliano Haaretz secondo cui l'esponente siriano avrebbe visitato Ecuador, Venezuela e Cuba per sondare la possibilità della concessione di asilo politico ad Assad e ai suoi familiari.
"Qualsiasi persona che chiede asilo all'Ecuador sarà considerata come essere umano, del quale vanno rispettati i diritti fondamentali. Ma non abbiamo parlato di questo", ha detto Correa. Secondo il presidente ecuadoriano l'inviato di Assad è giunto in Ecuador per "ringraziare" il governo di Quito per la sua "posizione obiettiva" sulla guerra civile siriana.
"L'Ecuador non sarà mai in favore della violenza, ma possiamo confermare tutte le notizie circolate sui presunti massacri del dittatore? Ricordiamoci di quello che si diceva sull'Iraq", ha aggiunto Correa.
Il governo ecuadoriano ha già concesso asilo politico al fondatore di Wikileaks, Julian Assange, che ha trovato rifugio nell'ambasciata del Paese sudamericano a Londra.
