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FRANCIAAudrey Azoulay elette direttrice generale dell'Unesco

13.10.17 - 19:30
La francese prende il posto della bulgara Irina Bokova
Keystone
Audrey Azoulay elette direttrice generale dell'Unesco
La francese prende il posto della bulgara Irina Bokova

PARIGI - Smentiti tutti i pronostici. All'indomani dell'annuncio Usa sull'addio all'Unesco, seguito a ruota da quello su una possibile uscita di Israele, la candidata francese, Audrey Azoulay, conquista la poltrona di direttrice generale, staccando di appena due punti il principale sfidante del Qatar, Hamad bin Abdulaziz Al-Kawar, fino a pochi giorni fa indicato tra i favoriti per assumere la guida dell'organismo Onu.

Nell'ultimo round di votazioni del consiglio esecutivo, con i delegati dei 58 Stati membri riuniti in 'conclave' a Parigi da quasi una settimana, Azoulay si è imposta con 30 voti - minimo indispensabile per la vittoria - contro i 28 di Al Kuwari. Il risultato deve ora passare per la ratifica dalla Conferenza generale Unesco, prevista il 10 novembre, con la proclamazione ufficiale cinque giorni dopo.

Esulta l'amministrazione del presidente Emmanuel Macron per quello che a detta di molti è un risultato insperato. Dal 1945, infatti, l'ambita poltrona è stata occupata da europei, americani, un asiatico e un africano, e i Paesi arabi ritenevano questa volta che fosse arrivato il loro turno, tanto da schierare quattro pretendenti in lizza: oltre a Qatar ed Egitto (oggi la candidata del Cairo Moushira Katthab si è piazzata terza) anche Libano e Iraq, che però alla fine si sono ritirati.

Ieri sera, dopo gli annunci di Washington e Tel Aviv, furiosi per quelli che ritengono pregiudizi 'anti-israeliani' in seno all'organismo - tra riconoscimento della Palestina e raffica di risoluzioni contro lo Stato ebraico - Parigi ha cercato di tirare acqua al proprio mulino sottolineando che, viste le "circostanze", la candidatura di Azoulay, franco-marocchina di famiglia ebraica e al tempo stesso figlia di un fedelissimo consigliere personale dei re del Marocco (secondo la tradizione discendenti diretti di Maometto) "assumesse un nuovo significato".

L'Unesco - insisteva il Quai d'Orsay - ha più che mai bisogno di un progetto nel quale tutti gli Stati membri possano riconoscersi, che ripristini la fiducia e superi le divisioni politiche ponendosi unicamente a servizio" delle sue missioni "essenziali": Scienza, Educazione e Cultura.

Scommessa vinta. Oggi è proprio lei a prendere il posto della bulgara uscente Irina Bokova. E da Israele arriva un timido segnale di apertura. "Con Audrey Azoulay - ha detto l'ambasciatore israeliano, Carmel Shama-Hacohen - abbiamo stabilito di incontrarci e di mantenere un canale aperto e diretto tra di noi, nonostante gli eventi più recenti. Lei comprende certamente la complessità della situazione e capisce anche che cambiarla non sarà un picnic".

Questa mattina, prima, dunque, del voto finale a Parigi, la Germania aveva "deplorato" l'uscita degli Stati Uniti. "Così si dà un segnale sbagliato", il rimprovero rivolto all'amministrazione di Donald Trump dal portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, che ha sottolineato "l'importanza del ruolo della cultura in tempi di crisi globale". Tuttavia, ha continuato, anche il governo tedesco ha criticato in passato "la tendenza alla politicizzazione" dell'organizzazione e Berlino spera che col nuovo direttore generale in futuro "si possano evitare abusi a fini politici".
 
 

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