Cerca e trova immobili

STATI UNITICondannato a morte per una testimonianza razzista: pena rivista

05.10.17 - 07:01
Per lo psicologo che lo aveva esaminato, Duane E. Buck era a rischio recidiva «perché nero». Ora uscirà dal braccio della morte
Texas Department of Criminal Justice
Condannato a morte per una testimonianza razzista: pena rivista
Per lo psicologo che lo aveva esaminato, Duane E. Buck era a rischio recidiva «perché nero». Ora uscirà dal braccio della morte

HOUSTON - Non ci sono mai stati dubbi che Duane E. Buck fosse colpevole di duplice omicidio e tentato omicidio. Ora, tuttavia, una corte del Texas ha rivisto la sua pena salvandolo dalla condanna a morte per iniezione letale. Quella terribile sentenza, infatti, era determinata da un pregiudizio razzista.

In febbraio, la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva accolto un ricorso del 54enne afroamericano e disposto che il processo a suo carico fosse celebrato di nuovo. La giuria che 20 anni or sono l’aveva condannato a morte per i delitti commessi nel 1995, infatti, era stata ingiustamente influenzata dalla perizia di uno psicologo che aveva esposto tesi razziste. Al pubblico ministero che gli chiedeva se «il fattore razza, nero» aumentasse «la pericolosità futura» dell’imputato, Walter Quijano aveva infatti risposto «sì».

Come riporta il New York Times, tale risposta è diventata la base per il recente ricorso di Buck che, ora, ha visto tramutare la propria condanna a morte in un ergastolo più due pene di 60 anni di reclusione ciascuna.

«Questo caso può portare a qualcosa», ha dichiarato la procuratrice distrettuale della Contea di Harris, Kim Ogg. «Non sentiremo più dire che la razza ha un peso nella giustizia criminale o nel determinare se uno uomo vivrà o morirà», ha aggiunto. «La razza non è e non è mai stata una prova», ha concluso.

Nel luglio del 1995 Duane E. Buck si era presentato a casa della sua ex ragazza, che l’aveva lasciato da poco, e aveva ucciso lei e un suo amico. La stessa mattina aveva sparato con un fucile anche alla propria sorellastra, che era sopravvissuta perché la pallottola aveva di poco mancato il cuore. In seguito, la donna aveva perdonato il fratellastro ed era inaspettatamente diventata una sua strenua sostenitrice, accompagnandolo nei ricorsi per strapparlo all’iniezione letale.

Ora Buck uscirà dal braccio della morte, ma rimarrà in carcere. Potrà chiedere la libertà condizionale nel 2035.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE