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SPAGNALa sindaca di Barcellona denuncia: «Donne molestate sessualmente dalla polizia»

02.10.17 - 16:50
Guardia Civil e Policia Nacional respingono le accuse, affermando di aver esercitato «in modo proporzionato le funzioni a difesa della legge»
Keystone / EPA
La sindaca di Barcellona denuncia: «Donne molestate sessualmente dalla polizia»
Guardia Civil e Policia Nacional respingono le accuse, affermando di aver esercitato «in modo proporzionato le funzioni a difesa della legge»

BARCELLONA - Duro attacco della sindaca di Barcellona Ada Colau contro la Policia Nacional e la Guardia Civil, intervenute domenica per contrastare il referendum pro indipendenza della Catalogna.

«Ci sono state molestie sessuali» ha dichiarato al quotidiano LaVanguardia. «Quello che abbiamo vissuto in Catalogna è la manifestazione della codardia di un presidente che ha mandato la polizia a colpire una popolazione indifesa». Nel mirino, oltre agli agenti, finisce così il premier Mariano Rajoy, "colpevole" di aver voluto reprimere con le forze di polizia la giornata di voto.

Il bilancio degli scontri di ieri è di 844 feriti. I presunti abusi da parte degli agenti si ritrovano nei racconti di alcune donne presenti: «Hanno picchiato gente anziana, mi hanno tirato giù per le scale, mi hanno dato calci, mi hanno rotto le dita uno a uno in mezzo alle scale, mi hanno toccato il seno, ridevano, e mi hanno picchiata» ha dichiarato Marta Torrecillas, aggredita mentre si trovava in un seggio di Barcellona. La sua testimonianza è diventata il simbolo della deriva violenta della giornata ed è circolata moltissimo sui social media spagnoli. Le accuse di violenza e molestie sono respinte al mittente dai comandi delle forze di polizia, che sostengono che si è intervenuto «esercitando in modo proporzionato le funzioni a difesa della legge».

Nel frattempo il governo catalano va avanti: il voto viene considerato valido e spetterà al Parlamento fare il prossimo passo verso l'indipendenza, magari già entro 48 ore dall'annuncio dei risultati (che Madrid considera illegali). 

Per domani è stato annunciato uno sciopero generale in risposta alle violenze perpetrate dalla polizia. Oggi, invece, migliaia di studenti catalani hanno manifestato nel centro di Barcellona. Circa 15 mila persone, secondo la polizia urbana, si sono concentrate in Plaça Catalunya. Poi, con bandiere stellate dell'indipendenza catalana e repubblicane spagnole si sono dirette in corteo verso la piazza dell'Università, cantando slogan stili al governo del premier spagnolo Mariano Rajoy e in favore della repubblica catalana.

«Non è stato un atto deliberato di violenza» - «Ieri c'è stato un tentativo di disturbare l'ordine costituzionale spagnolo. Sfortunatamente ci sono stati alcuni episodi di violenza motivati da coloro che si volevano opporre alle forze dell'ordine che stavamo eseguendo gli ordini dei giudici. Non penso che ieri non sia stato usato il pugno di ferro, non è stato un atto deliberato di violenza». Lo ha detto il ministro degli esteri spagnolo Alfonso Dastis arrivando al forum italo-spagnolo a Roma.

«Rajoy ha offerto il dialogo» - «Il premier spagnolo ha offerto il dialogo sulla base della costituzione spagnola, sta parlando con i membri del parlamento e con i partiti. Il problema è che con questo cosiddetto referendum come si fa ad arrivare al numero di votanti quando non c'è un'autorità» che li certifica? ha detto Dastis. «La Spagna ha dovuto far fronte a una minaccia costituzionale e spero che possa superare questo momento grazie al dialogo nel rispetto dello stato di diritto».

«Una questione interna spagnola» - «La posizione ferma di Mosca è che si tratta di una questione interna del regno» di Spagna: così il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sul referendum per l'indipendenza della Catalogna e sull'uso della forza da parte della polizia. Peskov ha detto di non volersi esprimere sull'operato delle forze dell'ordine spagnole per una questione di coerenza, visto che ritiene a sua volta «inappropriato» che «qualcuno commenti i metodi di lavoro delle forze di polizia russe».

 

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