La comunità elvetica di Barcellona si dice divisa riguardo al referendum indipendentista. Spagna federale come la Svizzera? «Difficile»
BARCELLONA - Sono giorni di incertezza non solo politica per la Catalogna dopo lo scontro che sta tenendo banco a tutti i livelli tra il governo locale secessionista e quello centrale deciso a far rispettare la legge e la costituzione spagnola. E a reprimere, come in parte già fatto nei giorni scorsi, qualsiasi tentativo di far celebrare il referendum sull’indipendenza previsto per domenica prossima.
Un po’ preoccupata è anche la comunità svizzera che risiede nella capitale catalana. «All’interno della nostra associazione ci sono soci che sono a favore dell’indipendenza e altri che sono completamente contrari», spiega a 20 minuti/Tio.ch Bruno Wiget, presidente della Società svizzera di Barcellona, associazione che riunisce 120 soci della Confederazione (ma anche cittadini spagnoli) provenienti per lo più dai cantoni del Nord di lingua tedesca.
Come lo stesso Wiget, originario del Cantone di Turgovia che ai nostri microfoni preferisce togliersi la giacca di presidente e parlare a titolo personale. «Se il Tribunale costituzionale ha dichiarato che il referendum non si può celebrare, per me vale questa decisione. È come se il cantone di Turgovia o il Canton Ticino dicessero al Tribunale federale svizzero che non accettano più la costituzione svizzera. Dall’altro lato a me piacerebbe però che i politici di tutti gli schieramenti si sedessero insieme e trovassero una soluzione a questa questione. Per noi svizzeri votare è un diritto e siamo abituati a votare i referendum e a decidere».
Difficile per Wiget e la comunità svizzera prevedere quello che succederà nei prossimi giorni e nell’immediato futuro. «Certo è che se un domani ci fosse un referendum negoziato tra il governo catalano e quello spagnolo e vincessero i “sì”, per noi non cambierebbe nulla. Però non so cosa succederebbe alla scuola svizzera di Barcellona e all’economia di questa area dato che, come è stato ripetuto più volte, la Catalogna se si staccasse da Madrid, rimarrebbe fuori dalla UE».
Ma un modello politico e amministrativo come quello federale svizzero sarebbe replicabile in Spagna? «Io direi di no perché il nostro sistema politico parte dal basso e va verso l’alto mentre quello spagnolo è fatto dall’alto verso il basso. Ci dovrebbe essere un cambio radicale nella società e ci vorrebbero diverse generazioni. Tutto si può replicare, ma qui si è sempre fatto in un altro modo».